Rutolo porta il caso del raddoppio della Circum in Parlamento con una interrogazione rivolta al ministro Franceschini. A ruspe messe in moto, il senatore di sinistra consegna sulla scrivania del rappresentante del governo le preoccupazioni di ambientalisti e associazioni preoccupati che il traforo nella collina di Varano metta a rischio il patrimonio Archeologico di Castellammare. Risponde De Gregorio, che spiega di non avere alcuna intenzione di fermare il cantiere. Il presidente Eav sceglie Fb per replicare: "La moda italiana è sempre la stessa. Rimettere tutto in discussione. Ed i cantieri restano eterni. A Castellammare Qualcuno (il senatore Ruotolo) non vorrebbe un traforo perché ci sarebbero reperti archeologici, dimenticando che il progetto è stato approvato dalla sovrintendenza, passato in conferenza dei servizi, approvato in consiglio comunale". In realtà e' il secondo attacco a cui replica il presidente dell'Eav, il primo ricevuto dal sindaco Cimmino che aveva minacciato di fermare l'opera in quanto resta chiusa la stazione delle Antiche Terme. Il progetto di cui si discute da anni prevede in realtà il raddoppio del binario della Circum fino a Castellammare. Ma non meno conflittuale è il via libera al piano Eav a Pompei dove sono sorti comitati di cittadini. Una vicenda che De Gregorio mette in parallelo con quella stabiese: "A Pompei qualcuno per evitare qualche sottopassaggio di auto vorrebbe interrare addirittura tutta la circumvesuviana sotto gli scavi di Pompei! Posizioni contrapposte: hanno in comune soltanto una cosa, fermare i cantieri e mettere in mezzo ad una strada centinaia di operai. Ovviamente nessuno si pone il problema che fermare i lavori comporterebbe danni di milioni di euro per le casse pubbliche a tutto vantaggio di imprese private. Come accaduto migliaia di volte. Eav segue la linea istituzionale e della continuità amministrativa".
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