LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, datteri e vongole al veleno: stabiesi i capi dell'organizzazione

Coinvolti anche titolari di pescherie e ristoratori. TUTTI I NOMI

di Redazione
Castellammare, datteri e vongole al veleno: stabiesi i capi dell'organizzazione

Arrestato anche il titolare di una pescheria alla periferia di Castellammare. Per gli inquirenti Luca Visco faceva parte della banda dei datterai a capo della cui organizzazione c'era la famiglia Viola. Quasi tutti stabiesi, gli arrestati ieri mattina all'alba, nell'ambito di un blitz atto finale di un'inchiesta della Procura della Repubblica. Ma sono più di cento gli indagati accusati di devastazione ambientale di un'organizzazione che aveva la centrale a Castellammare. Non ci sono solo i pescatori di frodo, ma anche i ristoratori e i titolari delle pescherie che commercializzavano i datteri e le vongole al veleno pescate alla Foce del Sarno. Un affare da 100 mila euro al mese. Danni irreparabili provocati alla costa da Castellammare a Massa Lubrense. Sono 21 gli accusati di devastazione ambientale destinatari di provvedimenti della Procura di Torre Annunziata eseguiti nella notte dalla Guardia Costiera. Diciotto gli arrestati, di cui sette sono finiti in carcere e 11 ai domiciliari. Risultato di un’inchiesta durata tre anni dai numeri imponenti. Sono finiti in cella gli stabiesi: Ciro Amodio, 49 anni, Luigi Auletta 52 anni, Catello Avella 50 anni, Antonio Del Gaudio 63 anni, Salvatore Libero 61 anni, Elpidio Viola 53 anni e con loro Giuseppe Viola di Pompei. Ai domiciliari Luciano Donnarumma, 38 anni, Francesco Mosca 51 anni, Pasquale Guarino di 65 anni, Catello Massa, 52 anni, Luca Visco, 40 anni tutti di Castellammare e poi Gaetano Guarro, 60 anni di Torre Annunziata, Catello Viola 45 anni di Pompei, Vincenzo Viola 41 anni di Torre Annunziata, Raffaele Auletta 33 anni di Sant'Antonio Abate, Carolina Balzano 43 anni di Boscoreale, Diego Visone 41 anni Napoli. Sequestrate anche attrezzature da sub, garage in cui erano nascosti datteri e vongole e quaranta telefoni cellulari. Molte le conversazioni intercettate, durante le indagini, che hanno permesso anche di arrivare anche alle pescherie e ai ristoranti che acquistavano i datteri proibiti per poi proporli in menù a prezzi esorbitanti.
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29-07-2021 09:03:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA