Da killer a laureato con una tesi sulla sua storia. È la seconda vita di Catello Romano, che oggi ha 32 anni, nel commando dei d'Alessandro che uccise il consigliere comunale Gino Tommasino quando ne aveva 19.
In carcere ha finito di scrivere la sua tesi autobiografica in Scienze Umanistiche, ma ha anche approfondito testi sacri, prima il buddismo e poi il Corano. Non solo teoria perché si sta avvicinando all'Islam. Sta scontando una condanna a 23 anni in cella.
Ad appena 19, partecipò a una serie di omicidi di camorra a Castellammare di Stabia per conto del clan D'Alessandro, tra cui quello eccellente del consigliere comunale Gino Tommasino, capogruppo consiliare del Partito Democratico come ricorda il Mattino.
A distanza di quattordici anni dall'omicidio del politico «maturato all'interno del clan D'Alessandro» come dicono alcuni collaboratori di giustizia, Catello Romano si sta laureando. Ha trascorso i primi sei anni in carcere al 41-bis, per poi passare ad un regime di sicurezza.
Romano appena maggiorenne si affiliò al clan D'Alessandro e subito entrò a far parte del gruppo di fuoco, all'epoca formato da lui, Cavaliere, Salvatore Belviso e Raffaele Polito.
In cella si è diplomato, poi ha cominciato a leggere i testi sacri delle varie religioni, avvicinandosi prima al Buddhismo e ora all'Islam. Nel frattempo, si è iscritto alla facoltà di Scienze Umanistiche e ha completato con ottimi risultati il percorso di studi: ha scritto una tesi che in parte è autobiografica e che discuterà a maggio. Anni passati a studiare. Dal carcere potrebbe uscire non prima del 2032, con un titolo di studio che conseguirà nelle prossime settimane.