LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, condannato all'ergastolo: arresto bis per Pasquale Rapicano

Il collaboratore di giustizia ha ricevuto in carcere il provvedimento per l'omicidio Scelzo

di Redazione
Castellammare, condannato all'ergastolo: arresto bis per Pasquale Rapicano

Da tre settimane le sue verità stanno facendo tremare molti a Castellammare. Pasquale Rapicano si è pentito e ha cominciato a collaborare con la giustizia ricostruendo anche l'omicidio per cui e' stato condannato all'ergastolo. Oggi il killer del clan D'Alessandro ha ricevuto in carcere un arresto bis proprio per quel delitto. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dalla 5^ Sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia per il tramite della Procura Generale, attualmente detenuto perché trovato in giro nel centro antico con una pistola. Il pentito è ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio premeditato ed aggravato dalle finalità mafiose di Pietro Scelzo, commesso in Castellammare di Stabia in data 18.11.2006. La richiesta della misura restrittiva è stata avanzata dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli, con riferimento alla sentenza con la quale la Corte di Assise di Appello di Napoli, in data 28.11.2019, aveva condannato Pasquale Rapicano alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno per la durata di mesi sei. L'uomo, che tanti segreti conosce della cosca di Scanzano, era stato arrestato in esito all’ordinanza di custodia cautelare, emessa in data 14.01.2007 dalla XXIV Sez. GIP Napoli su richiesta dalle locale D.D.A. ed eseguita in data 17.01.2007 da personale del Commissariato di Polizia di Castellammare di Stabia, era stato condannato all’ergastolo – in primo grado - in data 12/06/2009 dalla Corte D’Assise, per poi essere assolto con sentenza della Corte di Assise di Appello del 07/04/2011. L’odierno provvedimento trae spunto da una lunga istruttoria dibattimentale e dalle recenti dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno consentito di acclarare l’esatta dinamica dell’efferato delitto commesso dal RAPICANO in concorso con GUERRIERO Vincenzo alias “Enzuccio o’cane”, quest’ultimo poi suicidatosi nel Carcere di Benevento nell’anno 2017. È stato grazie alle recenti dichiarazioni del collaboratore Renato Cavaliere che è stato possibile inquadrare l’uccisione di Pietro SCELZO – avvenuta alle 20:40 del 18/11/2006 in Vico Pace di Castellammare di Stabia – nel contesto del crimine organizzato ed in particolare nell’ambito della faida tra i due contrapposti clan D’ALESSANDRO ed OMOBONO-SCARPA, conseguita all’avvenuta scissione nel 2004 di quest’ultimo gruppo dal clan di appartenenza facente appunto capo ai D’ALESSANDRO. L’omicidio di Pietro Scelzo, alias “o’nasone”, avvenuto proprio nel Centro Storico di Castellammare, si collocava in una fase estremamente violenta, caratterizzata da numerosi eccellenti delitti tra cui quelli di Giuseppe Verdoliva e Antonio Martone, affiliati al clan D’Alessandro.
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07-02-2020 09:10:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA