LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Castellammare, con Greco e i vertici di FI arrestati tecnici e progettisti

Ai domiciliari Antonio Elefante, Maurizio Biondi, Campitiello Vincenzo, Ciofalo Marcello e Colavecchia Vincenzo

di Redazione
Castellammare, con Greco e i vertici di FI arrestati tecnici e progettisti

Soldi pagati per realizzare case nell'ex fabbrica Cirio. Per Adolfo Greco il terzo arresto in due anni. Con lui finiscono nei guai i vertici di Forza Italia, Cesaro e Pentangelo e ai domiciliari progettisti e faccendieri. La Polizia di Stato e della Guardia di Finanza nella mattinata di oggi ha dato esecuzione a sei ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e ad un'ordinanza applicativa dell'obbligo di presentazione alla P.G. emesse dal G.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, nei confronti di imprenditori, funzionari pubblici e liberi professionisti. I destinatari delle misure cautelari sono: Greco Adolfo, Elefante Antonio, Biondi Maurizio, Campitiello Vincenzo, Ciofalo Marcelo e Colavecchia Vincenzo, nei confronti dei quali è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari e Rega Angelina Annita, nei cui confronti è stata disposta la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Altre due ordinanze cautelari degli arresti domiciliari sono state emesse nei confronti del Senatore Cesaro Luigi e dell'Onorevole Pentangelo Antonio, per i quali l'esecuzione dell'ordinanza cautelare, ai sensi dell'art. 4 Legge 140/2003, è stata sospesa dal GIP, in quanto Parlan1entari della Repubblica, con richiesta da parte dello stesso dell'autorizzazione a procedere della Camera di appartenenza. E' stato altresì notificato il decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP con riferimento alle somme di denaro e di altri beni, costituenti il prezzo dei reati di corruzione. I reati per i quali si procede sono quelli di corruzione propria, falso ideologico in atto pubblico, rivelazione di segreto di ufficio. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata e condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, dal Commissariato P.S. di Castellammare di Stabia e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, hanno consentito di accertare un ramificato sistema di corruzione di esponenti politici, regionali e nazionali, e di pubblici ufficiali posto in essere da Adolfo Greco, imprenditore stabiese, già destinatario il 5.12.2018 di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati di estorsione aggravata ex art. 7 L 203/1991 e il 15 gennaio 2019 di una ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere per concorso esterno in associazione di stampo mafioso ( clan dei casalesi, gruppo Zagaria). Le indagini hanno consentito di accertare che il commissario Biondi era legato da uno stretto rapporto personale e professionale a Cesaro Luigi e al figlio di questi, con cui il Biondi condivideva lo studio professionale. Quale corrispettivo di tale nomina pilotata, Greco Adolfo e Polese Tobia corrispondevano: a Pentangelo Antonio un orologio marca Rolex di ingente valore economico ed a Cesaro Luigi la somma in contanti di euro 10.000. Greco inoltre interveniva sull'imprenditore Imperati Giuseppe affinchè questi concedesse in locazione al partito Forza Italia l'immobile sito in Napoli, piazza Bovio n° 8, da adibire a sede del partito, per un canone pari a 3000 euro in luogo della originaria richiesta di euro 5000 euro, e forniva altresì sostegno per la campagna elettorale regionale del 2015 al figlio di Cesaro Luigi. Al fine di ottenere il rilascio del permesso a costruire, Greco, per il tramite dell'ing. Antonio Elefante, elargiva inoltre al commissario ad acta Maurizio Biondi la somma complessiva di euro 12.000,00 a fronte della quale otteneva l'adozione della determina commissariale di accoglimento del 13.04.2016. Dalle conversazioni intercettate emergeva che la somma consegnata da Greco all'ing. Elefante, destinata a Biondi Maurizio, ammontava complessivamente a 20.000,00 euro, e che Elefante rimetteva al Biondi "solo" 12,000 euro, trattenendo per sé la differenza. Le indagini hanno consentito di accertare altresì che il Greco si era reso autore di altre attività corruttive nei confronti di tre funzionari dell'Agenzia delle Entrate, Colavecchia Vincenzo e Ciofalo Marcello, incaricati di seguire la verifica fiscale per l'anno 2012 presso la sua azienda (C.I.L.srl) , nonché di Campitiello Vincenzo, estraneo al settore verifiche in quanto incardinato presso l'ufficio legale della medesima Direzione provinciale, ma legato da pregressi rapporti personali con l'imprenditore Greco, al quale preannunciava la notizia della imminente verifica fiscale e che si adoperava per coordinare l'operato dei funzionari addetti alla suddetta verifica, risultata "infedele" in quanto non corrispondente alle evidenze contabili. Quale corrispettivo di tale verifica infedele i suddetti pubblici funzionari ricevevano da Greco Adolfo e Rega Angelina (moglie del Greco), che materialmente approntava la provvista, la somma in contanti di euro 30000,00 rinvenuta, all'interno di una borsa "24 ore" del Campitiello e materialmente consegnata dal Greco Adolfo all'interno degli uffici della sua società. Al Campitiello sono contestati anche reati di falso ideologico in atto pubblico, avendo attestato falsamente la sua presenza dinanzi alla Commissione Tributaria Regionale della Campania, con sede di Napoli, nei giorni e nelle ore in cui in realtà si trovava presso la sede della CIL in Castellammare di Stabia. Le condotte ascritte a Casillo Mario, Iovino Gennaro e Passarelli Giuseppe, inerenti alla modifica della legge regionale n. 35/87 (PUT), sebbene ritenute sussistenti dal GIP, sono state qualificate quale reato di traffico di influenze illecite ex art. 346 bis c.p., fattispecie per la quale dei fatti) non è consentita l'emissione di misure cautelari.
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15-05-2020 12:20:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA