E' al quinto giorno di convivenza con il Covid. Vive da recluso il proprietario della pizzeria a Piazza Matteotti. Raimondo Lucarelli è da quasi una settimana in una stanza, parla con tutti solo attraverso il suo cellulare. Anche con la moglie. La pizzeria è chiusa e lui non ha contatti con nessuno. Ma è proprio tramite la sua porta sul mondo che lancia un appello agli stabiesi. In un post su Facebook scrive: "Vorrei chiedervi di usare la mascherina e tutte le necessarie precauzioni". Una richiesta per spezzare la catena dei contagi: "Sto sperimentando sulla mia pelle questo dannato virus. È terribile. Oltre a provocarti problemi di salute, ti porta ad un punto che ti toglie tutto, famiglia, amici e dignità". Comincia così il racconto della sua convivenza con il nemico invisibile: "Mi trovo al quinto giorno di malattia sto quasi bene, ma la cosa più frustrante e che mi sono dovuto isolare in una stanza. C'è una sedia vicino alla porta dove mi viene messo il cibo. Se esco per andare in bagno, per salvaguardare la salute della mia famiglia, faccio chiudere loro in camera. E' surreale se pur sia una semplice porta e un piccolo muro a dividerci". Resta solo il telefono anche per vedere le immagini della folla a passeggio in una città che non vuole prendere coscienza di essere tra gli epicentri di una epidemia. Continua il titolare della pizzeria: "L'unico modo per comunicare è il telefono. Molte volte ho desiderio di abbracciare i miei figli, di abbracciare mia moglie. Ma poi mi rendo conto che tutto questo non è possibile, apro leggermente la porta con un occhio sbircio li guardo e me ne ritorno contento in camera mia con la consapevolezza che prima o poi finirà". Ma per questo rinnova l'appello: "Se non volete privarvi di queste cose, siate responsabili e non sottovalutate il virus".
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