"Pizza cruda" quando si ordinava cocaina. "Pizza cotta" se si voleva crack. Telefonate in codice per non farsi scoprire che i carabinieri hanno decodificato. Due i gruppi di spacciatori a Castellammare, da loro compravano quotidianamente i pusher sorrentini soprattutto cocaina. Tra i clienti studenti tra i 20 e i 30 anni disposti a spendere 100 euro al giorno per la droga.
Uno che gli inquirenti hanno individuato nel quartiere spiaggia aveva a capo Salvatore Rossetti, detto o guappone. A lui rispondeva Roberto Ferraro. Dalla coppia stabiese si rifornivano i pusher della penisola sorrentina. Dalle conversazioni in auto dei pusher di Vico Equense si ricostruisce anche il tipo di droga "cocaina più cara, ma di maggiore qualità".
Un altro gruppo autonomo con un mercato parallelo era quello della Tavernola. Le indagini che vanno dall'estate del 2020 all'inverno 2021, ricostruiscono che a capo della piazza di spaccio c'era Luciano Polito mentre il ruolo di corriere era affidato a Salvatore Scotognella che effettuava le consegne. Fino a quando Polito non è arrestato e a quel punto il comando passa a due donne. È Michela Rubicondo a gestire il mercato della droga, mentre le consegne le fa Brenda Palmieri. Per tutti la Procura della Repubblica ha chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari.