Estorsioni e affari con la gestione delle piazze di spaccio a Castellammare. Insieme ai capi Antonio Maragas e Giovanni Grimaldi Lambiase, sono finiti in cella, da questa mattina, Giuseppe Maragas, Virginia Lanzieri e Carmine Varriale.

Sono accusati di essere al vertice di una nuova cosca emergente che ha provato a sostituirsi al clan Cesarano nella periferia Nord della città. Sedici le misure cautelari eseguite dai carabinieri di Castellammare di Stabia su disposizione della Procura distrettuale Antimafia di Napoli. Ai domiciliari, invece, Adelina Donnarumma, Giovanni Maragas, Ferdinando Imparato, Giuseppe Scarico, Vittorio Massa. Divieto di dimora sul territorio regionale campano per Giuseppina Polito, Carlo Cormun, Anna Vittozzi, Valeria Lanzieri, Catello Solimene.

Oltre all'affare droga il gruppo con minacce e pestaggi avrebbe imposto il pizzo a molti professionisti stabiesi. Tra le vittime imprenditori e commercialisti costretti a pagare fino a duemila euro al mese per lavorare a Castellammare. 

Ringrazie le forze dell'ordine il sindaco Cimmino: "Grazie all’intenso lavoro di carabinieri e Direzione Distrettuale Antimafia è stata messa la parola fine ad un giro criminale di estorsori che assoggettavano imprenditori e commercianti.

Nella nostra città non c’è spazio per questa gente che terrorizza i cittadini e blocca lo sviluppo dell’economia della città di Castellammare di Stabia. Complimenti ancora agli investigatori. Nel processo che scaturirà dal blitz di questa mattina l’Ente si costituirà parte civile.

La mia amministrazione comunale è al fianco degli esercenti: proprio per questi motivi stiamo preparando una campagna di sensibilizzazione che coinvolga tutte le forze sane del territorio contro la camorra, il racket e l’usura.

Castellammare risorgerà con la sinergia tra tutti gli attori in campo".