LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, clan e ufficio tecnico: inchiesta bis sui rapporti con le cosche

Ditte sospette pagate in anticipo e soffiate sugli appalti

di Redazione
Castellammare, clan e ufficio tecnico: inchiesta bis sui rapporti con le cosche

Ditte del clan pagate prima degli altri. Soldi a dipendenti del comune per ottenere favori e lavori. Inchiesta bis sugli uffici del comune di Castellammare e i rapporti di favore con le cosche. Sempre la stessa la tecnica utilizzata da Liberato Paturzo, l'imprenditore del clan D'Alessandro, finito in cella insieme ai capi di quattro clan il cinque dicembre. La Dda chiede di approfondire il versante investigativo emerso nell'inchiesta Olimpo e in particolare l'interesse della cosca di Scanzano per i lavori pubblici come anticipa oggi il quotidiano Metropolis. Gli incassi più facili arrivavano dalla procedura della somma urgenza. Piccoli lavori affidati direttamente alle imprese amiche. Un tecnico di Palazzo Farnese coinvolto nell'inchiesta della Dda. Ma secondo gli inquirenti nel comune di Castellammare il clan aveva più talpe con cui gli uomini della cosca di Scanzano intercettavano gli appalti. Nella ricostruzione del pm Cimmarota si arriva anche ai lavori affidati dall'ufficio tecnico del comune di Castellammare alla ditta di Paturzo sfuggendo a controlli e ignorando le regole della trasparenza nella pubblica amministrazione. In cambio il dipendente pubblico, tra gli indagati nell'inchiesta napoletana, incassava somme di danaro per i "favori" fatti all'impresa che, secondo la Dda, è la ditta dei D'Alessandro. Nel libro paga della cosca piccole cifre di cento o cinquanta euro elargite al geometra del comune ogni volta che aveva un problema di liquidità. Una sorta di bancomat a cui il dipendente poteva fare ricorso. Una frana tra Castellammare e Gragnano o un'intervento al manto stradale danneggiato da un temporale. Niente sfuggiva a Paturzo, già in passato finito in carcere in un'inchiesta tra cosca e professionisti stabiesi, che aveva creato un sistema di ditte "pulite" utilizzando prestanome, questa la situazione fotografata dagli inquirenti. Ma per poter operare Paturzo aveva una talpa nell'ufficio tecnico del comune, un dipendente "infedele" che gli affidava lavori con "somma urgenza". Il tecnico, infatti, faceva subentrare Palazzo Farnese anche quando toccava ad altri enti e addirittura forniva a Paturzo informazioni su opere di privati. Se un condominio comunicava agli uffici di Palazzo Sant'Anna l'intento di fare lavori di ristrutturazione o messa in sicurezza, la talpa informava l'imprenditore della cosca in tempo reale dandogli anche informazioni su a chi andare a bussare. L'inizio di un'inchiesta sui rapporti tra i D'Alessandro e gli uffici del comune che fa tremare molti dai giorni del blitz che ha portato in carcere i boss e l'imprenditore stabiese Adolfo Greco.  


Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere

31-08-2019 09:47:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA