Cancelli chiusi e un biglietto di viaggio per il nord. Chiude un'altra fabbrica a Castellammare. La Meribulloni si trasferisce e i lavoratori rischiano il licenziamento. Scoppiata la rabbia e la preoccupazione deglj 80 operai in mattinata. Ai dipendenti dell'azienda stabiese, che fa componentistica in ferro, è arrivato il sostegno dei consiglieri comunali. "Stamani i lavoratori della Meridbulloni di Castellammare di Stabia recandosi a lavoro hanno trovato il 'regalo' di Natale da parte della proprietà dell'azienda. I cancelli di ingresso erano sbarrati, impedendo l'accesso ai lavoratori. All'improvviso e senza comunicazione. Si vocifera di delocalizzazione al nord, ma anche su questo si tratta di voci raccolte. Il sindaco deve immediatamente chiedere una convocazione in prefettura dell' azienda per conoscere i programmi" sottolineano i capigruppo Andrea Di Martino Italia Viva, Eutalia Esposito Partito della città, Giovanni Nastelli Uniti per Stabia. Usa toni forti il capogruppo di sinistra Tonino Scala: "Un atto camorristico. Anche Meridbulloni chiude e lo fa con gli stessi metodi usati della camorra. Gli operai della Meridbulloni della mia città, questa mattina hanno trovato la fabbrica chiusa. A bloccare l’accesso alla struttura la vigilanza privata. Surreale, assurdo, ma è successo proprio questo.
Non è normale che accada ciò e con questi metodi. Gli operai saranno messi in cassa integrazione forzata fino al 31 gennaio e non metteranno più piede in fabbrica. Scala si rivolge anche al sindaco Cimmino chiedendo chiarezza sul futuro della zona: "Il nodo è sempre il medesimo da dieci anni ormai. Se non si mette un punto fermo su via De Gasperi e si precisa con una scelta chiara e oserei dire nemmeno molto coraggiosa, che lì non si possono e non si devono costruire case, ci saranno sempre azioni come quella di stamane sull’ultimo presidio industriale dell’area nord della città.
Quando dico queste cose la maggioranza dei cittadini, del ceto politico e del mondo che ruota intorno all’edilizia, da dieci anni a questa parte.
Il Sindaco chieda subito incontro in Prefettura. La città, tutta, non può e non deve restare in silenzio. Ognuno faccia la propria parte".
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