LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, chiesto il giudizio immediato per Greco e i capi dei clan: "Subito a processo"

Respinto il ricorso in Cassazione per il noto imprenditore in cella da dicembre

di Mariella Parmendola
Castellammare, chiesto il giudizio immediato per Greco e i capi dei clan:

Stretta sul capitolo giudiziario che riscrive la storia dei rapporti tra imprenditoria, clan e politica a Castellammare. La Dda intende processare in tempi rapidi il gotha della camorra che avrebbe stretto un patto con un uomo di potere. Per Adolfo Greco e i capi di quattro cosche, accusati di avere inquinato la vita economica e politica della città, il processo sarebbe vicinissimo. Il pm della Direzione distrettuale Antimafia, Cimmarotta, ha chiesto il giudizio immediato per i quattordici destinatari della misura cautelare detenuti dal cinque dicembre scorso. Respinto, nel frattempo, il ricorso in Cassazione presentato dai legali del potente imprenditore. Per Greco si avvicinerebbe la prova più dura, quella di vestire il ruolo da imputato al fianco dei boss di quattro clan. Descritto dalla Dda come punto di contatto tra la camorra e il mondo di mezzo Greco, che gestiva affari in vari settori, dal turismo alla commercializzazione del latte, è accusato di avere favorito gli interessi di varie famiglie criminali dell'area stabiese, tra l'altro avrebbe imposto l’assunzione di un nipote del boss Paolo Carolei. In quattordici sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso e per tutto ora è alle porte il processo. In carcere con Greco sono finiti, quattro mesi fa, Liberato Paturzo, da sempre imprenditore del clan D’Alessandro, e poi Francesco Afeltra, Raffaele Afeltra, Michele Carolei, Raffaele Carolei, Giovanni Cesarano, Antonio Di Martino, Luigi Di Martino, Vincenzo di Vuolo, Attilio Di Somma, Nicola Esposito detto o’ mostro boss del clan Cesarano, Aniello Falanga e Giovanni Gentile di Agerola. Ai domicliari è invece Teresa Martone, la vedova del boss Michele che secondo i pentiti sarebbe il vero capo della cosca di Scanzano. Vittime delle estorsioni imprenditori, professionisti e commercianti tra Castellammare, Pimonte, Gragnano e Agerola. In questi mesi Greco è stato più volte interrogato dal pm della Dda e ha provato a fornire la sua verità di imprenditore vittima e non regista di estorsioni e affari dei clan. Titolare di più società, e uomo forte dell'operazione di trasformazione dell'ex fabbrica Cirio in complesso residenziale, avrebbe spiegato ai magistrati anche la presenza di più di due milioni di euro in contanti nascosti in un muro della cucina della sua casa nel centro di Castellammare. Un capitolo oscuro della storia stabiese che, se il gip firmerà la richiesta della Procura, si trasformerà in processo per Adolfo Greco e i capi di quattro clan. 


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14-04-2019 12:07:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA