Condannato un centro che a Castellammare ospita anziani soli o bisognosi di assistenza.
Il Tribunale di Torre Annunziata ha dichiarato l’antisindacalità della condotta del Centro Residenziale di Riabilitazione Sanitaria “Oasi di San Francesco” di Castellammare di Stabia e ha ordinato la cessazione del comportamento illegittimo e la rimozione degli effetti lesivi.
La vicenda, nasce nel mese di giugno 2022 quando l’azienda, contravvenendo a principi costituzionali, si è rifiutata di riconoscere la rappresentanza sindacale aziendale della Fp Cgil con la motivazione che il sindacato non è firmatario del contratto collettivo nazionale di lavoro applicato.
A nulla sono valsi i tentativi bonari della Fp Cgil, rappresentati dall'ufficio legale della Cgil nella persona dell'avvocato Raffaele Ferrara, di far comprendere all’azienda che stava mettendo in essere una condotta illegittima.
«Pertanto – ha spiegato Marco D’Acunto, segretario regionale Fp con delega alla sanità privata – siamo stati costretti a ricorrere al giudice che preso atto di tutta una serie di circostanze e delle sentenze della Corte Costituzionale non ha potuto far altro che condannare l’azienda».
Dunque, l’Oasi di San Francesco dovrà modificare immediatamente l’atteggiamento assunto finora e riconoscere la rappresentanza sindacale aziendale.
«Si tratta di una sentenza importante – hanno spiegato Alfredo Garzi Cosentino e Gianluca Torelli, rispettivamente segretario generale della Fp Cgil Campania e Responsabile dell’area torrese-stabiese della Cgil – perché da un lato fa capire agli imprenditori che esistono limiti imposti dalla legge alla modalità di gestire i rapporti con chi è chiamato a tutelare i diritti dei lavoratori e dall’altro garantisce ai lavoratori che il sindacato tiene gli occhi aperti su tutto con tutti i livelli dell’organizzazione».
L’Oasi di San Francesco è una residenza per anziani con circa 40 dipendenti e lavora in convenzione con il servizio sanitario regionale. Cosa sulla quale ha chiuso la conferenza stampa D’Acunto: «Negli ultimi 10 mesi questa è la quinta azienda convenzionata con il pubblico che viene condannata per condotta antisindacale nella sola Area Metropolitana di Napoli. Si tratta di atteggiamenti che non possono più essere taciuti e per i quali è necessario avviare una grande vertenza per chiedere che le aziende convenzionate con il pubblico che ricevono condanne per condotta antisindacale che passano in giudicato debbano perdere l’accreditamento».