Come già successo circa due mesi fa, in periodo di stop per l'epidemia, anche oggi uno stabiese si è visto recapitare un avviso di giacenza al posto della corrispondenza. Nulla di strano se il destinatario del documento, nel nostro caso la "carta d'identità", non fosse stato presente in casa, ma così non è. Il malcapitato utente ci racconta che, mentre stava uscendo di casa, ha visto la portalettere e le ha chiesto se ci fosse qualche plico per la sua famiglia. L'operatrice delle Poste ha risposto prontamente che aveva un documento proveniente dal Ministero dell'Interno, la carta d'identità, ma purtroppo non poteva consegnarla ed avrebbe così notificato solo la ricevuta. Alle rimostranze dell'uomo la portalettere ha risposto «Purtroppo sono ordini del nostro direttore. Non dobbiamo citofonare per consegnare la posta e dobbiamo lasciare gli avvisi. Ora lei con questo avviso si dovrà recare, dopo 3 giorni lavorativi, presso gli uffici a via Plinio per ritirare il documento». A questo punto l'utente sta per andare via sconsolato, ma la donna lo ferma per consegnargli la ricevuta. Disagi su disagi ancora una volta all'ufficio postale di Castellammare di Stabia dove, per evitare il contatto tra i portalettere e l'utenza non si consegnano i documenti ma le ricevute, favorendo così gli assembramenti per le interminabili file quotidiane presso gli uffici.