Il giorno nero di Cimmino. Sono due i gruppi parlamentari che chiedono al Ministro dell'interno di accendere i riflettori sul comune di Castellammare e sui rapporti tra questa amministrazione e Adolfo Greco. I Cinquestelle chiedono lo scioglimento del consiglio comunale, mentre i senatori di sinistra guidati da Ruotolo vogliono l'invio della commissione d'accesso. Entrambi i gruppi di maggioranza del governo Conte chiedono di attivare la macchina delle verifiche dopo l'inchiesta sulla Cirio, che secondo i magistrati sarebbe una storia di corruzioni e mazzette. I Deputati del Movimento 5 stelle sollevano il caso dell'assessore Russo che è definito dall'imprenditore arrestato "suo amico e tecnico di fiducia". Rutolo, invece, chiede l'invio del pool ispettivo del prefetto di Napoli per approfondire anche la vicenda della procedura sui permessi a costruire attivata negli ultimi mesi dalla amministrazione Cimmino. Scrivono i Cinquestelle: "Preoccupanti i sospetti di infiltrazioni della malavita al Comune di Castellammare di Stabia”. Scrivono i deputati del Movimento: "A seguito dei recenti e inquietanti sviluppi emersi dalle indagini della Procura di Torre Annunziata, relative all’affare 'ex-Cirio' che hanno gettato pesanti sospetti di infiltrazioni della malavita sul Comune di Castellammare di Stabia e nello specifico su un settore tanto strategico quale quello dei Lavori Pubblici, nei giorni scorsi i deputati del MoVimento 5 Stelle Teresa Manzo, Carmen Di Lauro e Luigi Iovino hanno inviato alla Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese un’interpellanza per richiedere lo scioglimento del consiglio comunale ai sensi degli articoli 143 e seguenti del Testo unico degli locali. Nello specifico, l’inchiesta della procura oplontina - nata da uno stralcio dell’inchiesta “Olimpo” condotta dalla DDA di Napoli - ha portato nei giorni scorsi ad una richiesta di arresto ai domiciliari per i parlamentari Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo per fatti risalenti al periodo in cui erano presidenti della Provincia di Napoli e relativi proprio al business della riqualificazione dell’ex complesso industriale stabiese. Dalle intercettazioni contenute nell’indagine, inoltre, compare anche l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Giovanni Russo (non indagato) che sarebbe descritto come una “pedina” dell’imprenditore Adolfo Greco".
Alla base della richiesta avanzata dai parlamentari pentastellati, quindi, c’è la considerazione che - alla luce di quanto sta emergendo in queste ore dall’inchiesta della Procura oplontina - non sia più possibile affermare con assoluta certezza l’impermeabilità dell’attuale amministrazione comunale - o comunque di parte di essa - da tentativi di condizionamento da parte della criminalità organizzata. “Siamo convinti – concludono i Deputati - che la città meriti un’amministrazione comunale che sia al di sopra di qualsiasi dubbio o sospetto circa la trasparenza delle proprie decisioni, decisioni che incidono fattivamente sulla vita di tutti i cittadini. Dinanzi agli scenari profilatasi in queste ultime ore, quindi, abbiamo ritenuto fosse nostro dovere intervenire per richiedere lo scioglimento del consiglio comunale.”
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