LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Castellammare, bimbo violentato dallo zio: indagini sui complici

Arrestato l'uomo che aveva lasciato Scanzano dopo un pestaggio

di Redazione
Castellammare, bimbo violentato dallo zio: indagini sui complici

In famiglia non era un segreto. C'era chi sapeva di quegli incontri in una casa a Scanzano. Una lettera anonima ha creato una crepa nel muro di silenzio, alzato attorno agli abusi che lo zio imponeva al nipotino di dieci anni nel quartiere lager di Castellammare. Aperta l'inchiesta C.M., 57 anni, accusato dello stupro del bimbo, è stato arrestato a Saronno a casa del fratello, dove si era rifugiato dopo essere stato picchiato dai parenti per vendicarsi dell'orrore inflitto al ragazzino. Andato in ospedale dopo il pestaggio prima dell'estate, ha fatto poi le valige lasciando Scanzano fino all'arresto di mercoledì scorso. Ma ora l'inchiesta continua. Gli inquirenti del commissariato di polizia, diretti dal dirigente Pietro Paolo Auriemma e dal vicequestore Manuela Marafioti, sono ancora al lavoro per capire il ruolo dei parenti e se vi siano state complicità. Nei mesi scorsi ascoltata a lungo la vittima nella stanza protetta di Imma. Poi il bimbo è stato trasferito in una casa famiglia. Almeno tre gli incontri dell'orrore di cui i parenti sapevano e che non hanno interrotto. Come dimostrano le telefonate intercettate dagli investigatori. Sul ruolo dei familiari nella vicenda giudiziaria gli inquirenti stanno approfondendo mentre lo zio, disoccupato e senza precedenti, è finito in carcere a Busto Arsizio. Lontano dall'orrore e dalla sua famiglia complice con i silenzi e l'omertà, il bimbo è aiutato dagli esperti a riconquistare una infanzia mandata in frantumi dagli adulti.
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18-09-2020 11:06:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA