Hanno aspettato tanto. Quasi due mesi chiusi per evitare che al bancone di un bar o al tavolo di un pub si diffondesse il contagio del coronavirus. Poi appelli e proteste. Ora che De Luca ha dato il via libera i commercianti di Castellammare si dividono. C'è chi lavora senza sosta per riaprire lunedì per consegnare dolci, caffè e pizze a casa degli stabiesi e chi ha deciso di aspettare. Molti ristoratori a cominciare da "Mamma mia" sul lungomare hanno pubblicato su Fb lo stesso post: "Sanificazione continua dei locali, dipendenti che perdono la Cassa integrazione e orari ristretti". Tra le motivazioni di chi preferisce rinviare tutto di un mese, leggendo nell'ordinanza del governatore "solo un modo per abbassare i costi dello Stato". Ma non tutti leggono la stessa cosa, il titolare di "Capri blu" a pochi passi ha deciso invece di consegnare la pizza a casa e sta lavorando senza sosta per adeguarsi alla normativa. Pizzaiolo con mascherina e addetto alla consegna da formare per rispettare tutte le regole. Aprono quasi tutti i bar storici come il Gran caffè Napoli, che invita ad ordinare a casa anche i suoi dolci e la sua rosticceria. E a domicilio riprende a consegnare anche "Il Tappabuco" di fronte per le focacce e il resto dei suoi prodotti. Per chi ha nostalgia dei dolci del bar Enzo basterà telefonare, come del resto al bar Nunzio che ha già annunciato la ripresa. Dovranno, invece, aspettare gli estimatori del caffè del Bar De Martino, tra i più premiati nella storia di Castellammare, che al momento non si potrà avere. Chiusi quasi tutti i ristoranti. Difficile reggere i costi della riapertura per qualche cena da inviare a casa tra le 16 e le 22. Tra chi non ricomincia cresce il dissenso e l'attesa per la riapertura con i clienti al tavolo, uno distante dall'altro e con camerieri che indossano guanti e mascherine, prevista tra l'11 e il 18 maggio.
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