È morto solo come tutte le vittime arrivate in ospedale con i sintomi del coronavirus. Da qualche giorno aveva la febbre e difficoltà a respirare. Il suo cuore ha smesso di battere a 82 anni, domenica sera, senza che le figlie potessero stringergli la mano. Solo, nel reparto dove portano i casi sospetti, mentre i medici aspettavano il tampone per trasferirlo in terapia intensiva. Dalla tragedia sono passati cinque lunghi giorni. L'anziano di Castellammare è ancora in attesa in obitorio. La sua famiglia aspetta l'esito del suo tampone per dargli l'ultimo saluto e sconfiggere l'ansia che li assale per la moglie e chi gli è stato vicino fino al suo trasferimento dalla casa di Quisisana in ospedale. Inutili le telefonate ai numeri dell'Asl a cui non risponde nessuno. In attesa anche il Comune di Castellammare, che segue la situazione, ma a cui la Protezione civile non ha comunicato ancora nulla. Intanto i giorni passano e l'angoscia sale. Insieme al desiderio di conoscere la verità su cosa abbia determinato la morte dell'anziano stabiese. L'Unità di crisi regionale ormai comunica l'esito dei tamponi solo una volta al giorno, quindi novità potrebbero esserci nella serata di oggi. Su Fb lo sfogo della figlia del pensionato: "Non doveva andare così, non dovevi lasciarmi in questo momento, sei andato via da solo, senza neppure poterti fare l'ultima carezza. Resterai sempre nel mio cuore". Poi l'invito a tutti gli stabiesi: "Lo scrivono in tanti restate a casa, oggi lo dico anche io, per me e per la mia famiglia sono ore di angoscia stiamo vivendo un incubo. Prima di uscire per una semplice passeggiata con il cane o per un solo pezzo di pane pensateci se ne vale la pena".
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