Una cinquantina i tamponi per medici e infermieri del San Leonardo. Un test a due reparti per capire se l'anestesista, in sala operatoria con la febbre, abbia contagiato qualche collega nell'ospedale di Castellammare. Sul caso del medico, di 65 anni, procede l'inchiesta interna dell'Asl. Ma della vicenda si sta interessando anche la Procura di Torre Annunziata che ha aperto un fascicolo in cui sta anche accertando come sia avvenuto il contagio per sedici tra medici e infermieri di cui la maggior parte nel pronto soccorso nelle settimane precedenti. Il percorso interno all'Asl è stato attivato, invece dopo l'intervento della direttrice sanitaria, Rosalba Santarpia, che ha allontanato l'anestesista dopo la segnalazione di chi era al suo fianco mentre avvertiva un malore. Sintomi campanello d'allarme del coronavirus poi confermati dal test positivo. A fare il tampone sono stati tutti gli operatori entrati in contratto con il medico, dal mercoledì 8 al sabato prima di Pasqua, quando l'anestesia ha eseguito una epidurale per un taglio cesareo. Giorni in cui il medico ha lavorato con la febbre. Tra le persone in attesa dell'esito del test anche la mamma, che sabato prima di mezzanotte, ha avuto il suo bimbo. La donna non ha sintomi e il neonato sta bene. Dei cinquanta controlli eseguiti arrivati i primi tamponi negativi, ma la maggior parte è attesa per domani. Sottoposto all'esame anche l'intero reparto di chirurgia che è in sala operatoria con l'anestesista contagiato. Un ultimo episodio che rende ancora più teso il clima tra le corsie dell'ospedale stabiese.
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