LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il caso

Castellammare, altri 200 mila euro di affidamenti diretti e si scatena la bufera: 'Ci vediamo in Tribunale'

Scambio di accuse al vetriolo tra Scala e Iovino e il dirigente Terracciano

di Redazione
Castellammare, altri 200 mila euro di affidamenti diretti e si scatena la bufera: 'Ci vediamo in Tribunale'

In una stanza sono al lavoro gli ispettori che devono esaminare ogni documento del comune di Castellammare per capire se in qualche settore siano stati favoriti interessi della criminalità organizzata. Nelle altre lavorano dirigenti e dipendenti, che aspettano l'esito di una verifica sulle infiltrazioni della camorra come ovviamente attende l'amministrazione Cimmino. Nel palazzo sale il termometro della tensione, accertamenti sono in corso anche sugli appalti pubblici e le gare relative al cimitero, da sempre terreni permeabili alle infiltrazioni camorristiche in Campania. Questo il clima in cui si accende lo scontro tra due consiglieri comunali di minoranza e il dirigente del settore tecnico. Ai capigruppo di PD e Leu, Francesco Iovino e Tonino Scala, non replica l'assessore di quel settore e neanche il sindaco. Sulla regolarità degli affidamenti diretti e la possibilità che, mantenendosi sotto la soglia dei 40 mila euro, si favoriscano ditte amiche, interviene con tono acceso e piccato il capo dell'ufficio tecnico Terracciano. La posta in gioco è alta, la scure della commissione d'accesso può cadere a tagliare anche rami della macchina comunale. E in attesa del finale lo scontro diventa acceso. Lo innesca una nota firmata da Scala e Iovino che denunciano altri lavori per 200 mila euro assegnati con affidamenti diretti: "Voi continuate e noi spiattelliamo di fronte a cotanta sfrontatezza tutto alla città. Voi continuate e noi non ci fermiamo. Sarà il refrain di questa estate, il tormentone a meno che qualcuno non ponga un freno. Oggi è la volta di cinque determine, guarda caso sempre sotto soglia, per un ammontare complessivo di 200 mila euro". I due sottolineano la differenza utilizzata "non è dato sapere come qualche procedura prende la strada giusta, gara con sorteggio per gli operatori economici da invitare tra 10, mentre altre prendono 'altre strade', come quelle dell'affido diretto con un singolo operatore, previsto dalla legge, sia bene chiaro, ma inopportuna". Duri i toni utilizzati dall'ingegnere Terracciano che parla di "infamanti e calunniose insinuazioni nei confronti dell’attività dell’Ufficio da me diretto, che paventano subdoli, poco trasparenti ed inopportuni procedimenti nell’affidamento di lavori, servizi e forniture, laddove si opera nel pieno rispetto delle norme sancite dal Legislatore ed in particolare in materia di Codice dei contratti pubblici". E ancora: "E’ oltremodo paradossale l’ideologica e rancorosa arroganza che traspare dalle fuorvianti considerazioni rese dai consiglieri allorquando reputano che il loro “avviso” sia, se non superiore, certamente più opportuno delle norme, evidentemente misconosciute dagli autori delle dichiarazioni diffuse sui social e sulla stampa". Scambi di accuse forti e con l'avvertimento di portare la questione in Tribunale: "Da quasi tre anni, nonostante abbia trovato, al mio arrivo, un ufficio tecnico disastrato, composto da personale che ignorava persino la normativa di settore, che adottava atti a dir poco imbarazzanti e che ho contribuito a ricostruire ex novo, anche grazie alle nuove assunzioni di validi e preparati professionisti selezionati con un concorso basato esclusivamente sul merito, mi trovo a dover subire continui attacchi al mio operato tramite comunicati stampa dai titoli e dai contenuti fuorvianti, che hanno il solo becero scopo di infangare, con la finalità di colpire l’Amministrazione, il lavoro che si sta portando avanti con impegno e abnegazione e sempre nel rispetto delle norme".  E se l'ingegnere sbotta parlando del "gioco dei bari", i due consiglieri dettano il tempo a questa Amministrazione rispetto alla possibilità che l'ispezione degli inviati del Prefetto si chiuda mandando tutti a casa. E poi l'appuntamento in Tribunale: "Siamo alle minacce ti aspettiamo lì". È l'ultima parola di Iovino e Scala.
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23-06-2021 19:11:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA