Non si può fare come se niente fosse accaduto. Come se a Castellammare non fossero stati mandati a casa tre sindaci uno dopo l'altro. La pensano così i firmatari di un appello rivolto agli stabiesi. "Non conosciamo altro modo, però, per dire fermiamoci; continuare a costruire alleanze sulla sabbia, infatti, non servirà a dare le risposte che la nostra città merita e si attende". Comincia così un documento lanciato dal giornalista di Repubblica Antonio Ferrara e dall'avvocato Gianpaolo Valitutti che promuovono una raccolta firme che si concluderà domenica. "Abbiamo detto e scritto molte volte in queste settimane della complicata situazione in cui versa Castellammare: sul piano sociale, sono tante, troppe le situazioni di disagio; su quello economico, a causa della crisi delle attività produttive e per la mancanza di lavoro; su quello politico, per gli errori e le insufficienze dimostrate da chi ricopre ruoli politici. E' necessario esprimere un giudizio sul modo in cui i diversi schieramenti si stanno preparando al prossimo appuntamento elettorale del 10 giugno. Singoli personaggi, liste e raggruppamenti del passato si stanno riorganizzando, raggruppando, unendosi e dividendosi come se niente fosse accaduto, come se fosse naturale andare ancora una volta al voto anticipato". L'appuntamento per la mobilitazione di chi vuole rispondere all'appello è per domenica mattina al Montil. "Nessuno ha deciso di fermarsi per guardare agli errori commessi, per evitare di ripeterli, per andare oltre l’orizzonte personale delle proprie ambizioni, se non, a volte, delle proprie miserie". Guardando ai problemi della città da Terme a Fincantieri, e alle occasioni perse "non si è riusciti ad aprire Museo e Scuola alla Reggia di Quisisana", i firmatari propongono una coalizione che vada oltre gli schieramenti tradizionali. Negativa la foto fatte delle forze in campo. "I Cinque Stelle avrebbero scelto il candidato a sindaco e definito la lista, ma per realizzare quale programma, non è ancora chiaro; il centrodestra, e non è una novità, sta provando a ricucire le sue divisioni che non sono mai derivate da opzioni diverse sul programma da presentare alla città; poi ci sono quelli che girano e partecipano a tutti i tavoli, dando vita allo 'struscio elettorale', con ipotetiche liste pronte, in attesa di valutare con quale schieramento fare accordi, non per il programma che propongono, ma per le probabilità che hanno di vincere". Non è difficile pronosticare che di questo passo si produrranno nuove liti e un nuovo rischio di scioglimento anticipato. Nemmeno le forze ampie e articolate del campo progressista appaiono, fino a questo momento, capaci di indicare un cammino nuovo per Castellammare". Non se la cava meglio la sinistra: "Il Pd, in questo quadro, sembra una forza smarrita e non in grado di avanzare una proposta credibile, prosciugata da rotture e abbandoni. Leu è un movimento nato da poco tempo e con alle spalle un difficile passaggio elettorale". Siamo consapevoli che non abbiamo molto tempo, ma anche convinti che dipende da noi creare un clima nuovo e accogliente che favorisca e incoraggi il dialogo. Noi crediamo che le migliori energie della città, i giovani innanzitutto, ma anche chi è impegnato nel mondo del lavoro e delle professioni, nella scuola, nella cultura, nel volontariato, in famiglia come nello sport, devono essere le protagoniste della nuova fase della città. Una fase che dice basta al consigliere comunale di mestiere e dica sì al consigliere comunale che si candida proponendo progetti concreti, credibili e condivisi. Una fase in cui il sindaco (uomo o donna che sia) deve sapere interpretare lo spirito della coalizione che lo candida e rappresentare i cittadini che lo hanno eletto, ma anche quelli che non lo hanno votato. Un sindaco o una sindaca, dunque, che faccia del dialogo il principale strumento della sua azione amministrativa e politica. Noi chiediamo ai partiti politici di aprirsi a tutti".