Il Comitato per gli Scavi di Stabia fondato nel 1950 Ets promuove “Dialoghi con Stabia” una visita teatralizzata al Museo archeologico di Stabia Libero D’Orsi presso la Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia, d’intesa con il Parco archeologico di Pompei e con il supporto artistico degli allievi della scuola Tavole da Palcoscenico Academy, diretti da Cristian Izzo.
L’iniziativa si inserisce nel programma 2024 del Parco archeologico di Pompei “Settembre di sera nei siti della Grande Pompei” che si svolge a Pompei, Villa Arianna e Villa San Marco a Stabia, Museo archeologico Libero D’Orsi a Stabia, Villa di Poppea a Oplontis, Antiquarium e Villa Regina a Boscoreale.
La visita serale teatralizzata è in programma venerdì 20 settembre (alle ore 19.30 e alle 21 per gruppi di 35 persone per turno): la performance si inserirà all’interno di una visita, guidata da un socio esperto del Comitato per gli Scavi di Stabia che condurrà i visitatori nelle bellezze artistiche del museo D’Orsi, seguendo il file rouge rappresentato dalla figura di Arianna tanto cara a Stabiae, per una serata sospesa tra mito e realtà.
L’evento è promosso dal Comitato per gli Scavi di Stabia, in collaborazione con Tavole di Palcoscenico Academy, con Serena Cascone, Maria Giovanna Danise, Annamaria Falcone, Cosimo Guida, Renato Marrazzo, Arturo Antonio Ruggiero, Imma Sorrentino. Regia di Cristian Izzo.
È tuttavia possibile effettuare la visita al museo in autonomia. Orario di accesso al museo: 19,.30 – 23,30 con ultimo ingresso alle 22,30 - Costo 5 euro (prevendita su ticketone)
La performance teatrale è a cura di Cristian Izzo. "Tutte le parti della casa si ripetono, ogni luogo di essa è un altro luogo [...] la casa è grande quanto il Mondo.", dice.
Il mito di Arianna e Dioniso e del labirinto è insieme uno dei più antichi e tra quelli più spesso recuperati per raccontare la condizione dell'uomo contemporaneo e della contemporaneità.
A partire da Nietzsche, che identifica Arianna e il labirinto, passando per Kafka, Borges, Gogol, Pessoa, il realismo magico e la filosofia esistenzialista, fino ad arrivare alla sua forma digitale che noi tutti quotidianamente sperimentiamo, il labirinto è sempre stato metafora della nostra psiche, della molteplicità ed insieme ripetitività del reale, una ripetizione che - seguendo Deleuze - è anche differenza.
I tre Dialoghi da Dialoghi con Leucò di Pavese, il Toro, il Mistero, la Vigna, recuperano e riscrivono la vicenda, richiamando in vita l'eternità ciclica dei temi cari alla cultura e mitologia greca, dacché il mito è pedagogia.
Il filo di Arianna, piuttosto che la strada d'uscita, è esso stesso il labirinto: un filo per cui passato e futuro si intrecciano e sovrappongono. Occorre scannerizzare il Minotauro Asterione per sentire "tutti i rumori del Mondo" insieme a lui: e in mezzo ad essi riconoscere il passo del Redentore, seguirlo, scoprire che tutto è già accaduto prima che noi ci proponessimo di testimoniarlo.