Oggi doveva essere il giorno della presentazione della squadra. Così aveva annunciato Gaetano Cimmino mentre ancora i suoi sostenitori e la maggioranza di centrodestra festeggiavano la vittoria. Appena indossata la fascia il sindaco aveva detto: "Per la fine della settimana prossima annuncio gli assessori che mi affiancheranno". Il calendario, però, gli ha dato torto. Al momento da Palazzo Farnese fanno sapere che si tratta di un rinvio di qualche giorno, ma nel frattempo il primo cittadino non ha ancora neanche deciso che strada intraprendere. Lui vorrebbe cominciare con una giunta di tecnici, ma al momento l'unica certezza su questo versante è il si arrivato dal maggiore Gianpaolo Scafarto. Una nomina che, prima di essere ufficializzata, ha già fatto di Castellammare un caso nazionale. Con Renzi che ha dichiarato di trovare nell'ingresso dell'ufficiale stabiese in una amministrazione di centrodestra la conferma ai sospetti sul suo accusatore, indagato con l'ipotesi di reato di avere falsificato le prove contro il padre dell'ex premier. Avrebbe invece detto di no Antonio Malafronte, geologo con un incarico nel parco dei Monti Lattari. Tra i tecnici spunta anche il nome di Giovanni Russo, funzionario Asi, a cui potrebbe andare la delega all'urbanistica e vicino agli imprenditori che hanno sostenuto Cimmino. Ma l'idea di una giunta tecnica non piace Forza Italia e all'Udc. I berlusconiani, con quattro consiglieri comunali, hanno più di un nome da sponsorizzare da Libera Cesino, ad Amedeo Di Nardo come assessore al bilancio. A rinunciare dovrebbe così essere Vincenzo Ungaro, fedelissimo del sindaco, a cui toccherebbe restare in consiglio. Gli uomini dell'Udc, invece, spingono per Rosario Cuomo non gradito al resto della maggioranza. Sullo slittamento della squadra di governo attacca la sinistra. Con una nota sostiene Leu: "Finiti da tempo i festeggiamenti per il risultato elettorale che lo ha portato sulla poltrona di sindaco di Castellammare, Gaetano Cimmino è ancora un uomo solo al comando. Non ha ancora provveduto a nominare la sua squadra di assessori, e non è nemmeno chiaro se si tratterà di una squadra di tecnici, come da lui stesso dichiarato in più occasioni, o di politici, come invece vorrebbe la sua maggioranza. O di metà e metà. O di assessori a turno, sei mesi per uno. Insomma, le tante emergenze della città devono attendere che il neo sindaco si destreggi tra le pretese delle varie liste che hanno condiviso la sua battaglia elettorale e che ora gli presentano il conto. Chiediamo al sindaco Cimmino di trovare la quadra al più presto, perché Castellammare non può permettersi di attendere oltre; dopo il commissariamento seguito allo scioglimento dell’amministrazione Pannullo, è ora che si metta mano all’amministrazione ordinaria. Non è concepibile che il sindaco sia ancora ostaggio dei suoi alleati, invece di pensare, come ha dichiarato nel suo programma elettorale, solo ed esclusivamente al bene della città. Se questo è l’inizio della sua gestione di Palazzo Farnese, non comincia certo con il piede giusto".
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