Il Pd di Castellammare annuncia che voterà scheda bianca. Questa la decisione assunta dopo l'uscita di scena avvenuta nel primo turno, con la coalizione a guida Dem fuori dal ballottaggio per un centinaio di voti. Posizione simile a quella di Massimo de Angelis, il farmacista stabiese candidato a sindaco che con il partito di De Luca ha condiviso la sorte. Ma quella in casa Pd non ha il sapore di una decisione da Aventino. Prevalsa la linea dell'ex sindaco Toni Pannullo e del consigliere Francesco Iovino, tra i più votati di domenica scorsa. Il documento liquida il centrodestra di Gaetano Cimmino in poche righe, per lanciare l'attacco ad Andrea Di Martino continuando una guerra che va avanti da mesi. "Nessuna delle due proposte in campo ci convince. Non potremmo mai dare consenso ad un campo, il centro-destra, distinto e distante dal PD sul dato valoriale ed identitario" è l'esordio della nota preparata a conclusione di un'assemblea svoltasi ieri sera dopo le dimissioni del segretario cittadino Nicola Corrado. Nel documento poco spazio viene dato alla riflessione sul perchè di un crollo di consensi del Pd che, in due anni, dimezza i suoi voti. Dall'elezione di Pannullo alla sconfitta di de Angelis la foto consegna un partito che ripropone e amplifica la crisi nazionale. L'affondo è tutto verso l'ex compagno di partito Di Martino definito "alfiere" dello scioglimento dell'esperienza Pannullo come il resto della sua coalizione. Poi il passaggio sul voto di scambio: "Il reiterarsi di fenomeni di compravendita del voto sono un atto di inciviltà politica prima ancora che un reato. Aspettiamo l’esito della indagine ma contemporaneamente non possiamo pensare che nulla sia accaduto, affiancando il nostro candidato De Angelis in qualsiasi iniziativa tesa a ristabilire giustizia". Una resa dei conti che potrebbe portare i falchi tra i democratici a sostenere Cimmino e il suo centrodestra nella sfida finale tra dieci giorni. Ma replicando alla decisione, Di Martino sceglie toni pacati: "Le mie idee e il mio programma parlano di una Castellammare senza odio, solidale e che si batte contro chi vuole costruire centri commerciali e case. Sono in campo per bloccare i tentavi di poteri forti di fare prevalere interessi distruttivi e di parte. I democratici si liberino di chi è uscito sconfitto e resta chiuso in recriminazioni e rivalse personali che non guardano all'interesse comune. Non mi farò coinvolgere in sterili polemiche su una pagina chiusa dal voto del primo turno. Agli elettori di centro-sinistra, come a me, sta a cuore solo la cura di Castellammare. È a loro che dobbiamo risposte chiare. Il confronto sulle idee è l'unico che mi interessa, lasciare bianca la scheda significa rinunciare a scrivere una parola essenziale oggi e nel futuro". Con un post su Fb questa mattina de Angelis ha annunciato di non andare a votare. Nel suo caso, invece, ad avere fallito è la diplomazia che era a lavoro per ricucire lo strappo avvenuto nel centrodestra con la scelta di Forza Italia di sostenere Cimmino, abbandonando il progetto bipartisan che avrebbe potuto cambiare l'esito di questa competizione. E' amarezza quella che trapela dalla denuncia del farmacista: "Queste elezioni sono state avvelenate da episodi di malcostume politico che ancora una volta hanno mercificato il voto, soprattutto nei quartieri popolari. Comprare i voti, con 50 euro o con un pacco della spesa, non significa solo alterare il risultato elettorale ma offendere la dignità della nostra comunità, minare la qualità della democrazia, ma soprattutto aprire le porte del governo a persone indegne. Nella mia vita ho vinto e ho perso, e quando ho perso ho sempre accettato la sconfitta e sono ripartito con umiltà e maggiore determinazione. Per questo motivo, nell’auspicare che al più presto si possano illuminare le tante zone grigie che hanno purtroppo minato la libera consultazione dei cittadini, annuncio che domenica 24 giugno personalmente non andrò a votare, allo stesso tempo invito tutti i cittadini ad astenersi o ad esprimere in maniera ancora più forte il proprio dissenso scrivendo sulla scheda elettorale 'il mio voto non ha prezzo'".