Gli hanno sparato contro più volte. Volevano essere sicuri di ucciderlo. È morto per le ferite al torace Alfonso Fontana, 24enne pregiudicato di Castellammare di Stabia. Erede del clan dell'Acqua della Madonna e storico rivale dei D'Alessandro.

L'uomo è stato ucciso a poca distanza dal Tribunale di Torre Annunziata intorno alle 21.30 di ieri. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata stanno indagando a tutto campo per ricostruire la dinamica e individuare il movente, per capire cosa ci facesse Fontana in quella zona della città vesuviana. Determinante l'acquisizione delle immagini del sistema di videosorveglianza del comune, che potrebbero avere catturato l'intera sequenza di morte. 

La vittima è il nipote di Antonio Fontana, detto 'O Fasano, ex pentito ucciso ad Agerola nel 2017.  Ritenuto dagli inquirenti - in passato - un affiliato al clan camorristico dei Di Somma-Maresca, fu ucciso sotto gli occhi di sua moglie all'ingresso di una pizzeria. Anche il fratello della vittima, Luciano Fontana, si era pentito dopo aver fatto parte del clan Omobono-Scarpa. A pochi anni di distanza stessa sorte per zio e nipote. 

Il 10 dicembre 2016 i Fontana si resero protagonisti di un raid armato in un bar sul lungomare di Castellammare di Stabia. Una spedizione punitiva per vendicare un ragazzino di soli 17 anni in cui ebbe un ruolo anche Alfonso Fontana, condannato poi a quattro anni e sei mesi per quella vicenda. In quell'occasione un rampollo della famiglia, armato dal padre, seminò il panico tra i clienti per vendicarsi di avere avuto la peggio in una rissa. "Spara a papà, sparalo a questo infame", gridò il padre. Un battesimo del sangue per il baby camorrista, che prima puntò alla fronte della vittima e poi sparò un solo colpo ad una gamba.