LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il processo

Castellammare, a processo la piramide del clan: 'Venti anni per il boss Mosca'

Quasi due secoli di carcere per colonnelli e uomini di Scanzano

di Mariella Parmendola
Castellammare, a processo la piramide del clan: 'Venti anni per il boss Mosca'

Era l'uomo chiave della cupola. Il capo a cui tutti dovevano fare riferimento da quando i fratelli D'Alessandro erano in carcere. La Dda ha chiesto una condanna a 20 anni per Sergio Mosca. Affiancandolo a Giovanni D'Alessandro l'altro vertice di una cosca che da Scanzano, con il traffico di droga, faceva affari con le organizzazioni più influenti in Italia. Nella sua requisitoria il pm della Dda Cimmarotta ha ricostruito la piramide di comando dell'organizzazione e calibrato le richieste di condanna. Diciotto gli anni per i colonnelli di Scanzano Nino Spagnuolo e Francesco Delle Donne. A Sergio Mosca si rivolgono i due quando si deve decidere se aprire una piazza di spaccio nel centro di Castellammare, dietro al mercato. L'incontro avviene nel parcheggio delle Nuove Terme nel 2017 per avere l'autorizzazione indispensabile, in quanto toccava a Mosca fare rispettare il "patto di Scanzano". Una legge a cui nessuno poteva sottrarsi soprattutto dopo l'accordo stretto con la cosca dei Lattari Afeltra-Di Martino. Dure le richieste anche per tutti gli altri uomini di Scanzano coinvolti nell'affare droga. Rischia 13 anni di carcere Antonino Alfano, Maurizio Amendola 8 anni, Carmine Barba 6 anni, Marco Cimmino 6 anni, Francesco Ciurleo 2 anni e 4 mesi, Francesco Di Maio 3 anni, Antonio Longobardi 16 anni, Alfonso Perillo 12 anni, Marco Schettino 8 anni, Vincenzo Schettino 12 anni, Roberto Somma 8 anni, Giovanni Tufano 12 anni, Ciro Vitale 16 anni, Giuseppe Vuolo 14 anni. Quasi due secoli di carcere, ma soprattutto l'inchiesta ha ridisegnato la mappa aggiornata del comando all'interno dell'organizzazione. Racconta agli inquirenti il collaboratore di giustizia Renato Cavaliere: "Mi disse Vincenzo D'Alessandro che zio Sergio si era fatto vecchio, aveva le stesse amicizie del padre e se libero avrebbe potuto fare il responsabile del clan". Una piramide che ora è a processo per traffico di droga.
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18-11-2020 10:35:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA