Tredici tra infermieri e medici contagiati dal coronavirus dall'inizio dell'epidemia. Una situazione che sembra essere migliorata, con il calendario dei nuovi positivi tra gli operatori sanitari fermo ad una settimana fa. Uno stop alla catena dei contagi che cammina di pari passo a Castellammare e dentro l'ospedale anche per il venire meno della pressione determinata dall'arrivo in pronto soccorso di molti casi sospetti come avvenuto nelle scorse settimane. Ma dopo il parlamentare di Forza Italia, Antonio Pentangelo, chiede l'invio degli ispettori all'ospedale San Leonardo anche la deputata dei Cinquestelle Carmen di Lauro. "E’ necessario fare chiarezza, è una questione di rispetto per gli operatori sanitari, le vittime e i contagiati da Coronavirus" spiega la deputata di Castellammare che ha presentato un’interrogazione a risposta orale al Ministro della Salute Speranza dove si chiede l’intervento degli ispettori all’ospedale San Leonardo. "Accoglienza dei pazienti, percorsi e dispositivi di protezione individuale, rispetto dei protocolli. Fare luce su tanti interrogativi che nascono dalle notizie, non certo confortanti che sono arrivate dalla struttura sanitaria nelle ultime settimane" è il quadro che ne esce. Nell’interrogazione, che è arrivata anche sulla scrivania del premier Conte, c’è un excursus su tutti i fatti avvenuti all’interno della struttura stabiese che lasciano un po’ perplessi. «L’interrogazione nasce anche per dissipare ogni dubbio e sui tanti interrogativi che da giorni ci poniamo – dichiara Carmen Di Lauro - Dopo i numerosi casi di contagio che nei giorni scorsi si sono registrati tra gli operatori della struttura era doveroso chiedere l’intervento del Governo. E’ chiaro che qualcosa non è andata bene ed è che venga accertato quanto sia avvenuto all’interno dell’ospedale. Da parlamentare stabiese – prosegue Di Lauro – non potevo restare a guardare. Ed è per questo che, nell’ambito di quelle che possono essere le mie competenze, ho chiesto l’intervento del Governo affiché venga fatta luce sull’intera vicenda: gestione dei pazienti, percorsi di degenza, dispositivi di protezione indivuale. Una chiarezza che è doverosa perché parliamo di una struttura pubblica e in quanto tale abbiamo l’obbligo ed il dovere di sapere. Si tratta di rispetto per chi non ce l’ha fatta, per chi è stato contagiato ed è ancora clinicamente tale, per i nostri operatori sanitari che in trincea stanno combattendo contro il “nemico invisibile” e per i tanti cittadini che chiedono risposte e chiarezza».
Sulla vicenda è intervenuto anche il Consigliere Regionale Luigi Cirillo che si è associato alla deputata pentastellata chiedendo «di alzare il livello di attenzione nella sorveglianza e nella prevenzione della diffusione del contagio. Serve una seria indagine per capire se l’ Uopc (unità operativa di prevenzione collettiva) sia stata allertata. Ora più che mai bisogna assolutamente assicurarci che tutto venga fatto in massima sicurezza e secondo i protocolli: non tolleriamo passi falsi e non permetteremo il contagio di personale sanitario o dei pazienti. Non possiamo mettere a rischio la vita dei cittadini».
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