Era arrivato da Casablanca. In pochi conoscevano il suo nome. Per tutti a Castellammare era Bush. Se n'è andato da solo come aveva scelto di vivere. Nel reparto di Rianimazione dell'ospedale San Leonardo è morto mentre a preoccuparsi per la sua sorte erano solo i medici che hanno provato invano a salvarlo e un fratello. L'unico della famiglia che, negli ultimi giorni della sua vita, ha potuto raggiungerlo in Italia. Il suo cuore si è fermato dopo un mese di degenza. Ad ucciderlo e' stato l'alcol. Arrivato dal Marocco Saqi aveva problemi di tossicodipendenza da cui era riuscito ad uscire grazie ad un gruppo di volontari che lo avevano aiutato. Stasera a ricordarlo è Pasquale Somma, che come altri lo avevano accompagnato nel percorso di uscita dalla droga, ma con l'alcol non c'è stato niente da fare. E da stasera Bush ha lasciato la strada dove viveva come tanti altri clochard avendo deciso di non accettare altri aiuto, se non quello di una chiesa quando faceva troppo freddo. Così lo ricorda su Fb Pasquale Somma: "La tua casa era la strada. Abbiamo provato a darti una casa ma non eri tipo da stare in casa. Abbiamo provato a mandarti a casa ma quella in Marocco a Casablanca non era più la tua casa. Tante volte ti abbiamo rialzato da terra ma tu cadevi sempre. Ci hai insegnato la compassione e la misericordia. Sei stato un pezzo importante per me e per tanti ragazzi che ti prendevano a cuore. Si facevano i turni per assisterti quando ti lasciavi coccolare. Starti accanto era bello. Era faticoso. È stata una vittoria. È stata una sconfitta. Per tanti eri Bush. Per molti un fenomeno da baraccone. Per tanti di noi un amico. Riposa in pace Saqi". Domani mattina alle nove chi vorrà potrà dargli l'ultimo saluto nella sala dell'obitorio del San Leonardo, poi Saqi tornerà in Marocco dove sarà sepolto.