LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Castellammare

Cassa Armonica inagibile e vandalizzata, imprenditori pronti a sponsorizzare il restauro

Il sindaco Pannullo: "Faremo un concorso di idee per il restyling"

di Redazione
Cassa Armonica inagibile e vandalizzata, imprenditori pronti a sponsorizzare il restauro

Ci sono imprenditori disposti a finanziarne il restauro. Il simbolo di Castellammare cade a pezzi. Si fanno avanti sponsor per ridare alla Cassa Armonica l’antica bellezza, di cui ormai si può godere solo pescando in vecchie cartoline passate di moda. In una Villa Comunale trasformata in un cantiere, l’opera realizzata dall’ingegnere Eugenio Cosenza nel 1909, ha avuto il destino peggiore. Ieri mattina è stata l’associazione degli architetti dei Monti Lattari a promuovere un’iniziativa per accendere i riflettori dell’opinione pubblica sulla Cassa Armonica, il cui ultimo restauro risale al 1988. Quasi trent’anni di concerti che l’hanno resa inagibile, raid vandalici che l’hanno deturpata e nessuna manutenzione per un’opera a due passi dal mare. Protagonisti della manifestazione di ieri anche gli alunni della scuola Stabia con i loro disegni per il depliant divulgativo. Principalmente a loro si è rivolto il sindaco Pannullo che ha annunciato un concorso di idee per il restauro.  Al suo fianco l’assessore all’urbanistica Pino Rubino, che si sentiva a casa essendo un iscritto all’associazione promotrice. “Ci occuperemo di quest’opera perché torni ad ospitare concerti di musica classica”. Duecentomila euro è la stima dei fondi necessari al restauro, non moltissimo. Mentre un imprenditore di Scafati si è già fatto avanti per fare da sponsor al restyling come ormai spesso avviene per opere importanti. Comunque al recupero dei fondi si sta dedicando anche il vicesindaco Andrea Di Martino, nel tentativo di accorciare i tempi per fare camminare i lavori di restauro insieme a quelli della Villa Comunale. Pescando nella storia della Cassa Armonica, ricostruita dall’associazione degli architetti, si scopre che il padiglione costò al comune all’epoca quasi 22 mila lire. E l’ingegnere Cosenza rinunciò alla sua quota di direttore tecnico: “Mi resta nell’animo la soddisfazione, che compensa il mancato utile professionale, di avere portato con la mia debole opera un lieve vantaggio al mio paese natale, per il quale nutro affetto non comune”. Un gesto che ora chiede di non essere cancellato dall’incuria e dai raid vandalici. 


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28-11-2016 13:09:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA