GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2024




Lo scontro

Caso Terme di Stabia, al comune parlamentari e candidati a sindaco: "Ricevute garanzie sul patrimonio di Castellammare"

In disaccordo Massimo de Angelis: "Il commissario si fermi, non tocca a lui decidere"

di Redazione
Caso Terme di Stabia, al comune parlamentari e candidati a sindaco:

Ha raccolto preoccupazioni e dubbi e convinto tutti quelli che ha incontrato. Una giornata di colloqui per Gaetano Cupello sul caso Terme di Stabia. I Cinquestelle sono stati i primi a entrare nella stanza del sindaco, questa mattina, e sedersi davanti alla scrivania occupata dal commissario prefettizio fino alle prossime elezioni di giugno. Sul tavolo il tema della liquidazione della Sint, dopo il nulla di fatto del bando alla ricerca di privati che volessero investire nel futuro di Antiche e Nuove Terme. La parlamentare Teresa Manzo e il candidato a sindaco Francesco Nappi hanno aderito alla linea di Cupello, all’uscita dal confronto. “Il commissario ha spiegato le ragioni sottese all'eventuale liquidazione della partecipata. La sopravvivenza della SINT non ha ragion d'essere, costituisce un carrozzone capace di generare soltanto debiti su debiti. Liquidare la partecipata rappresenta un atto necessario per tutelare il patrimonio immobiliare che in questo modo potrà ritornare nella disponibilità del Comune. Tuttavia, la questione che desta maggiore preoccupazione è il reinserimento nel mondo del lavoro dei dipendenti licenziati, e faremo quanto in nostro potere per tutelarli”. Sulla stessa linea l’altro deputato stabiese Lello Vitiello, secondo degli appuntamenti in calendario a Palazzo Farnese: “Al dottor Cupello ho rappresentato, come fatto anche in altre sedi, la preoccupazione della città e degli ambienti produttivi per la salvaguardia del patrimonio termale in relazione alle recenti vicende legate alla questione Sint. Ho ricevuto rassicurazioni dal Commissario Prefettizio sul fatto che non vi è alcuna volontà di alienare il patrimonio termale che rappresenta una delle basi da cui ripartire per il futuro produttivo di Castellammare”. Poi è toccato al candidato della coalizione di civiche Andrea Di Martino che, sin dal primo momento era sulla stessa posizione del commissario: “Dare un futuro alle Terme di Stabia è indispensabile per Castellammare. L’unica strada per mettere al sicuro i beni è avviare la liquidazione volontaria della società e contemporaneamente che il comune stipuli con i creditori un piano di subentro nei debiti accumulati negli anni. Così la città rientra nel pieno possesso dei beni e potrà riprendere il cammino della privatizzazione. Tenere in vita una scatola vuota come Sint aiuta la speculazione e determina, ogni giorno che passa, un aumento dei costi. Questi è l’unico rischio concreto che porta al fallimento e alla messa all’asta di un patrimonio strategico per la città”.  Decide di schierarsi con Cupello e contro l’amministratore della Sint Vanacore, anche il candidato del centrodestra Gaetano Cimmino. Un cambio di scena dopo che nei giorni scorsi aveva chiesto al commissario di fermarsi. “Il commissario mi ha garantito che non ci sarà alcuna speculazione sulle Terme di Stabia. È ora che tutti si assumano le proprie responsabilità, senza gravare ancora sugli stabiesi e sullo stesso commissario. Presto saremo a Palazzo Farnese e governeremo l’iter nel migliore dei modi possibili, proteggendo i nostri beni strategici dai debiti”. Unico rimasto sulla posizione assunta nei giorni scorsi di fermare tutto è Massimo de Angelis, che nella sua coalizione ha il Pd pronto a dare battaglia con l’ex sindaco Pannullo e l’ex capogruppo Francesco Iovino da sempre contrari alla liquidazione della Sint. Il farmacista, candidato a sindaco per il centrosinistra, è stato il solo, insieme all’esponente di sinistra Tonino Scala, a non salire a Palazzo Farnese per il colloquio istituzionale con Cupello. Al contrario di Cimmino, De Angelis dà pieno sostegno all’amministratore della Sint, il dimissionario Biagio Vanacore: «Questa mattina ho partecipato in maniera convinta all’iniziativa dei lavoratori termali per ribadire la forte preoccupazione per l’orientamento del commissario prefettizio di precipitare la scelta di messa in liquidazione della Sint. È necessario ponderare con molta cautela la strada da intraprendere a fronte di un rischio reale di svendere il patrimonio termale e di compromettere qualsiasi tentativo di rilancio sul mercato dello stesso. Restiamo convinti che qualsiasi decisione da assumere, anche alla luce dei rilievi giuridici avanzati dall’amministratore unico in merito alla messa in liquidazione della società, non possa prescindere dalla piena assunzione di responsabilità politica del Consiglio comunale e della nuova amministrazione. Il commissario Cupello ora si fermi". Ascoltati tutti, ora tocca al commissario decidere. La strada più probabile comporta l’adozione di un atto di indirizzo che chiuda con il passato, che poi toccherà al prossimo consiglio comunale portare avanti.


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21-05-2018 19:45:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA