GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




la querelle

Caso Juve-Napoli, per il viceministro della salute solo la Asl può valutare il rischio

Secondo Sileri bisogna rivedere i protocolli e puntare su una quarantena breve

di Nicola Vanacore
Caso Juve-Napoli, per il viceministro della salute solo la Asl può valutare il rischio

"E' la Asl che decide se vi è rischio o non vi è rischio. Se la Asl di Napoli ha deciso questo, vuol dire che ha fatto un racconto anamnestico tale per cui ha dato questa indicazione. Non c'è nessun altro che può dirlo". Così il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, durante la trasmissione L'Aria che Tira, su La 7, commentando la partita non giocata tra Juve e Napoli per via della decisione della azienda sanitaria locale di Napoli che ha negato la trasferta a Torino.

"E' la Asl - ha proseguito Sileri - che decide chi sta in isolamento e chi no. Solo il medico del dipartimento di
prevenzione può fare un raccordo anamnestico, interrogando il positivo e andando a scoprire quali sono stati i contatti stretti, quando ci sono stati, se indossavano la mascherina e che tipo di mascherina avevano. E' la Asl che decide se qualcuno deve andare o non andare in quarantena".

"L'unico meccanismo che ci permette di andare avanti col calcio - ha proseguito il viceministro - non è il tampone, di cui abbiamo visto i limiti col caso del Genoa, ma è la quarantena", ovvero "se ci sono positivi e si tengono le persone distanti per settimana e con un tampone negativo dopo alcuni giorni si liberano". In sostanza, conclude Sileri, "il protocollo, e non solo quello per il calcio, deve esser rivisto", prevedendo di 'liberare' le persone se dopo 6 -7 giorni di isolamento hanno un tampone negativo.


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05-10-2020 12:33:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA