Una mail di Pannullo del 10 agosto che chiede di fermare le nomine dei nuovi dirigenti vincitori di concorso. Scrive a sua firma: “E’ opportuno che, fino al mio rientro dalle meritate ferie, non si muova un dito circa determinazioni sulle eventuali cariche dirigenziali, esclusivo appannaggio del sindaco”. Dopo quasi tre mesi a tirarla fuori è l’opposizione che parla di “abusi e prevaricazioni” del sindaco sulle assunzioni a Palazzo Farnese. Si riapre un caso al centro di uno scontro interno al Pd che si è chiuso con l’uscita dalla squadra di governo del vicesindaco Andrea Di Martino ad inizio ottobre e con uno strascico giudiziario. Dopo le accuse dell’ex fedelissimo di Pannullo, che ha imputato lo stop sui dirigenti al capogruppo dei democratici Francesco Iovino, è arrivato in aula l’annuncio di quest’ultimo: “Ho denunciato Di Martino”. Un “arrivederci in Tribunale” su cui si era già inserita l’opposizione con un interrogazione consiliare sui ritardi con cui è avvenuto l’ingresso del dirigente al settore economico-finanziario, Antonio Verdoliva, slittato di diverse settimane rispetto al previsto. “Doveva completare il suo lavoro a Gragnano” aveva risposto piccato Pannullo. Ora spunta, però, la risposta della dirigente del personale Sabina Minucci che, alle richieste di chiarimenti della minoranza, risponde confermando l’intervento di Pannullo. Questa la ricostruzione che ne danno i consiglieri Gaetano Cimmino, Vincenzo Ungaro, Michele Starace, Alessandro Zingone in una nota con cui ricostruiscono la vicenda tornando all’attacco di Iovino e del suo intervento in aula nell’ultimo consiglio: “Un consiglio, quello del 25 ottobre, che il Pd ha trascinato, nel silenzio generale della maggioranza e cosa più grave del sindaco, in una prova di forza su chi comanda nella coalizione, con toni che poche volte si sono ascoltati in quell’aula. Ovviamente non spetta a noi entrare in vicende interne al Pd, ci preoccupa invece che su temi che interessano la città, sulle ingerenze esercitate, sui ritardi per le nomine, si scelga solo la strada delle querele e non anche quella di fornire al consiglio gli elementi che diano tranquillità ai consiglieri sul fatto che ci sia pieno rispetto delle funzioni e delle prerogative proprie dei dirigenti”. Su quest’argomento Iovino ha detto: “Io sono solo un consigliere, non firmo atti”. E la mail che spunta oggi è del sindaco Pannullo indirizzata alla Minucci prima di andare in ferie e lasciare le redini del comune al suo vice Di Martino. Dice l’opposizione: “La nota della dirigente del I settore Affari Generali - Risorse Umane, ricevuta in risposta alla nostra lettera del 12 ottobre, ci preoccupa enormemente perché conferma che il problema di possibili prevaricazioni e abusi non è una nostra invenzione. È un problema che si è manifestato nell’attuazione delle procedure per la scelta dei dirigenti. L’invito del sindaco di non dar corso agli atti consequenziali della determina (la n. 133 del 10 agosto) fino a nuove disposizioni è un fatto grave, che non può e non deve passare sotto silenzio.
Anche la sua mail, sempre del 10 agosto, oltre a confermare la sua ingerenza, evidenzia confusione circa le sue prerogative e, senza nulla togliere alle sue meritate ferie, fa emergere una concezione davvero inaccettabile per le modalità con cui comunica ai dirigenti”. Per il gruppo dell’opposizione lo stop imposto da Pannullo ha comportato un ritardo grave sul piano salva-Sint. Scrive la minoranza: “Sarebbe stato nell’interesse della città, per le scadenze fissate dalla Madia al 30 settembre per la verifica dell’esistenza dei parametri per mantenere le partecipate (è il caso della Sint), avere quanto prima un dirigente in servizio. La situazione legata alla serietà e all’affidabilità di chi governa oggi la città sta diventando davvero seria! E’ indispensabile un veloce cambio di passo”.