Le ruspe riaccendono i motori a Castellammare. Dopo anni di stop riprendono gli abbattimenti delle case abusive. Questa mattina si è effettuato un sopralluogo tra le ditte che stanno partecipando alla gara per aggiudicarsi un lavoro di demolizione di una palazzina a due piani. A terra entro una quindicina di giorni andrà una bifamiliare realizzata nella zona di Privati nel 1995. Per venti anni quindi due famiglie hanno vissuto in case che ora lo Stato ha stabilito di abbattere. Nessuna possibilità di condono li ha salvati. Il 95 è una data successiva alle sanatorie volute dal governo Berlusconi e su cui quindi non è intervenuto alcun colpo di spugna. Si chiude con questa ripartenza delle ruspe la pagina della lunga tregua, comunque intervenuta in tutta la provincia di Napoli, mentre in Parlamento si è più volte tentato di modificare le norme per salvare le migliaia di case abusive su cui le Procure hanno già emesso sentenze di abbattimento. Tentativi da parte del centrodestra andati a vuoto in Senato, anche per l’asse costituito tra Lega Nord e Pd, da sempre contrari a qualsiasi sanatoria. Ora a Castellammare, dove a Palazzo Farnese siede un uomo della Prefettura, gli abbattimenti riprendono un nuovo impulso. Il conto della demolizione disposta dalla Procura di Torre Annunziata sarà portato, infatti, al commissario prefettizio Claudio Vaccaro. In questo caso si tratta di 95mila euro. Solo in un secondo momento il comune potrà rivalersi sulle famiglie che hanno perso la casa, cercando laddove è possibile, di riottenere i soldi spesi. Riaperta la porta alle demolizioni per Palazzo Farnese si tratterà quindi di reggere l’onda d’urto di un fiume di denaro da investire nelle demolizioni, sono infatti migliaia le case per le quali la magistratura ha già disposto la demolizione. Nella mappa rossa degli abbattimenti interi quartieri dovranno andare giù, tra la zona della periferia Nord, quella di Varano sugli scavi di Stabia e l’area collinare. Tra quindici giorni si riparte proprio da lì con le ruspe che hanno già iniziato a riscaldare i motori.