LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Lo scontro

Carta anti malaffare, l'ira delle associazioni: "La lotta alla corruzione non è tra le priorità dei consiglieri comunali di Castellammare"

Sparisce dall'ordine del giorno dell'aula il testo di Avviso Pubblico

di Redazione
Carta anti malaffare, l'ira delle associazioni:

Sotto i riflettori della campagna elettorali erano tutti d’accordo. Poi entrati in consiglio comunale il Codice contro la corruzione è diventato solo uno dei punti da continuare a rinviare. Caduto nel vuoto l’appello delle associazioni che più di una settimana fa avevano chiesto l’approvazione del testo con cui l’amministrazione Pannullo e tutti gli eletti a Palazzo Farnese si impegnano a tenere lontani i clan e la corruzione. A questo punto stanche di aspettare le associazioni passano dagli inviti ad una linea più dura. “La Carta di Avviso Pubblico, codice etico per il buon governo della Città, da noi proposta in fase di campagna elettorale a tutti i candidati a Sindaco, è stata celermente adottata dal Primo Cittadino Pannullo e dalla sua Giunta, ma non ne è ancora stata discussa l’approvazione in Consiglio Comunale” è quanto sostengono i volontari dell’Ashram, delle Casa della non violenza, di Libera, Legambiente e Gli amici della Filangieri. “Dietro nostre continue sollecitazioni, l’approvazione della “Carta” era stata finalmente inserita tra i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale fissato per il 23 marzo, ma non al primo punto come avevamo espressamente richiesto al Sindaco qualche giorno prima. Era invece stata posta dopo l’approvazione di altri provvedimenti “roventi” (lo dimostrava la massiccia presenza di forze dell'ordine) che avrebbero certamente causato disordini all’interno dell’aula consiliare e quindi l’interruzione del consiglio stesso; cosa che si è puntualmente verificata”. Dopo lo sgombero dell’aula per il piano sulle Terme di Stabia, l’opposizione aveva abbandonato l’aula. Ma anche giovedì scorso in una seduta più tranquilla convocata sulla riduzione della tassa sui rifiuti, il Codice etico non è stato discusso. E’ infatti sparito dai punti dell’ordine del giorno. Spiegano i firmatari del documento delle associazioni: “Il giorno successivo il signor Sindaco, scusandosi dell'ulteriore slittamento, ci ha assicurato che il punto sarebbe stato inserito e discusso durante il successivo consiglio comunale, fissato per il giorno 30. Ma ancora una volta della Carta di Avviso Pubblico nemmeno l'ombra; non figurava nemmeno tra i punti all’ordine del giorno”. A questo punto le associazioni chiedono di sapere chi non vuole che la carta contro corruzione e camorra diventi un impegno dell’intero consiglio comunale. “Tenuto conto di ciò, e del fatto che il Sindaco si era formalmente impegnato a sottoporre il codice alla votazione del consiglio comunale entro i primi 100 dall’insediamento dello stesso, chiediamo al Primo Cittadino che faccia pubblicamente luce sulla vicenda, spiegando i reali motivi di tanto tergiversare. Pur essendo certi che nel nostro Consiglio Comunale non vi siano né “Colletti Bianchi” né “Collusi”, riteniamo che a questo punto sia lecito sospettare che la lotta alla corruzione non sia tra le priorità che i Consiglieri Comunali in carica, compresi i tre candidati a Sindaco che in campagna elettorale si erano impegnati a promuovere la “Carta”, intendono tutelare nello svolgimento delle loro attività a sevizio della Città”.


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01-04-2017 13:05:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA