Le ruspe sono entrate in azione. Le barricate dei manifestanti non hanno bloccato la demolizione di una casa abusiva a Capri. I martelli pneumatici sono entrati in azione per avviare l'abbattimento dell'appartamento illegale ad Anacapri. L'immobile è stato costruito a metà degli anni Novanta, senza nessuna licenza edilizia da una famiglia di lavoratori del posto, che purtroppo oggi vede cadere sotto i colpi dei demolitori il frutto dei sacrifici di tanti anni.
Al diffondersi della notizia dell'arrivo sul posto degli operai della ditta specializzata che doveva mettere in atto l'ordinanza della Procura, in via Lo Funno è accorso un centinaio di cittadini anacapresi che hanno inscenato un sit caratterizzato da momenti di tensione ma da nessun incidente. A sorvegliare la situazione erano presenti i carabinieri della locale stazione e un nucleo di agenti di polizia inviato da Napoli.
Le operazioni per l'abbattimento sono iniziate all'interno della proprietà a partire dalle pareti dei piccoli vani perché non è stato procedere con le ruspe in quanto la zona è inaccessibile ai mezzi veicolari. Mentre si avviavano le operazioni di demolizione, alcuni componenti della famiglia, accompagnati da un gruppo di una ventina di amici, si è recato in Comune per chiedere il supporto dell'amministrazione alla richiesta di sospensione della pratica di demolizione per abusivismo arrivata ormai al capolinea di tutto l'iter burocratico.
Su whatsapp intanto si è costituito il "Comitato Casa Anacapri" che conta già 150 iscritti che fanno circolare informazioni, foto e video in tempo reale.
Il disagio comincia a serpeggiare nel paese anche perché questo potrebbe non essere l'ultimo abbattimento in quanto sugli scaffali degli uffici competenti giacciono alcune centinaia di pratiche su immobili destinati alla demolizione che dovrebbero essere man mano smaltite.
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