Nella crisi Covid, che provoca chiusure e fallimenti, c'è anche chi guadagna. Le vendite di prodotti alimentari hanno registrato una performance in generale molto buona nella settimana di Natale registrando mediamente circa un + 20%. E il settore prevede di replicare lo stesso trend anche per Capodanno.E' quanto comunica Fida Confcommercio in una nota. In particolare, sottolineano i commercianti del settore alimentare, sono andati molto bene i prodotti della territorio e i vini di alta qualità. Il comparto pesce ha avuto forti richieste e per il cenone del 31 dicembre le prenotazioni sono già a quasi il 25% in più dello scorso anno.
Trend in discesa invece per panettoni e pandori: in calo rispetto all'anno precedente forse soppiantati da altri dolci più sfiziosi. Una diminuzione anche per la spesa dei prelibati frutti fuori stagione e tropicali. Ma se i negozi di alimentari e i supermercati 'festeggiano' soffrono un po' invece quelli più strettamente ubicati nelle zone turistiche per le ristrettezze causate dai decreti Covid, ma su base annua comunque tengono stabili le vendite. Molto successo di richieste di spesa a domicilio.
"I negozi di vicinato - spiega Donatella Prampolini, presidente Fida Confcommercio e vicepresidente di Confcommercio Nazionale - si confermano la scelta preferita dagli italiani anche in questo periodo, che spesso ci aveva abituati a vedere i consumatori migrare verso le superfici più grandi. Sicuramente frutto della fidelizzazione coltivata in questi difficili mesi. Cura del consumatore, rispetto delle regole e nuovi servizi hanno fatto riscoprire la bellezza della dimensione umana dei punti vendita. Il comparto alimentare non è stato falcidiato dal Covid e dalle restrizioni quindi non ci lamentiamo, ma sottolineo che i nostri imprenditori hanno fatto e stanno facendo un grande lavoro di innovazione e di organizzazione del lavoro spesso reinventandosi modalità di vendita completamente nuove".