Urne aperte per votare il segretario del Pd, ma si parla di Napoli. Per Castellammare senza segretario e sede da anni, arriva un nuovo rinvio. Ancora un mese di attesa per scegliere il nome che guiderà il Pd stabiese. Mentre il partito a livello provinciale è nel caos per una guerra tra Costa e Oddati a suon di dichiarazioni e ricorsi, a Castellammare passa la linea dei "casilliani". Ottenuto il rinvio del congresso cittadino chiesto dai consiglieri comunali fedelissimi di Iovino. "Troppi impegni amministrativi" è la motivazione firmata da Francesco Iovino, Rosanna Esposito, Giusi Amato, Roberto Elefante e Giovanni Nastelli per chiedere che la consultazione cittadina non si svolga in contemporanea alla provinciale come prevede il regolamento. Napoli ha accordato lo slittamento, concedendo un’ulteriore proroga, purché il congresso si celebri entro e non oltre il 15 dicembre. Domani quindi urne aperte per i componenti del partito di Renzi per eleggere solo il segretario provinciale, votazioni alle quali non prederà parte la corrente di Oddati che intanto ha presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del voto. Su questa linea schierato ovviamente Nicola Corrado, componente dell’assemblea nazionale è espressione della corrente del Pd che avrebbe voluto che le due votazioni, così come recita il regolamento, si fossero tenute insieme. Passata, invece, la linea Iovino, che conta sul sostegno del sindaco Pannullo. Il primo cittadino, infatti, sulla carta è il garante del congresso, ma nei fatti è da sempre casilliano convinto. Nonostante l'ennesimo rinvio, ormai comunque la scadenza è vicina. Entro un mese o si trova un nome unitario come segretario o si andrà ad una conta che potrebbe avere strascichi anche sull'amministrazione Pannullo. La folta pattuglia di Iovino ha perso il sostegno importante del presidente Melisse con i suoi duecento iscritti, uno spostamento che potrebbe fare pendere la bilancia dalla parte opposta. Vinta la prima battaglia, la coppia Pannullo-Iovino dovrà giocarsi le carte giuste per aggiudicarsi la guerra.