Il caos della Circum non si ferma, treni che saltano o corse che arrivano in ritardo. Viaggiatori costretti ad accalcarsi con il caldo di luglio che rende la situazione ancora più insostenibile. Tra turisti e pendolari l’odissea riguarda un numero sempre crescente di persone. Ma l’azienda ha deciso di cambiare politica, cominciando il braccio di ferro con i suoi dipendenti. La porta del dialogo si è chiusa. Si sono rifiutati di partire con le corse ad 'agente solo' sulla tratta Napoli-San Giorgio a Cremano ed ora rischiano che l'azienda Eav adotti nei loro confronti dei provvedimenti disciplinari.
"Oggi i macchinisti in servizio sui treni 533, 537 e 541 si sono rifiutati di partire con le corsa ad "agente solo" programmate sulla tratta Napoli-San Giorgio a Cremano via Centro Direzionale addicendo motivazioni del tutto strumentali - spiega in una nota il presidente dell'Eav, Umberto De Gregorio - Il sindacato Orsa, da quanto riportato su Il Mattino di oggi ha invitato i lavoratori a non percorrere il tratto di linea che fu interessato all'incidente mortale del 2010 senza la presenza del capotreno a bordo, così come invece previsto dal servizio ad "agente solo" concordato con tutte le organizzazioni sindacali e introdotto dal 2003".
"Tale atteggiamento è da ritenersi gravissimo - sottolinea - è stata messa in atto una protesta con interruzione di pubblico servizio in dispregio dei regolamenti di esercizio in vigore con l'aggravante della premeditazione, atteso che la protesta è stata preannunciata su un articolo de Il Mattino". L'azienda "conferma le piene condizioni di sicurezza del tracciato interessato che tra l'altro, a conferma dell'atteggiamento strumentale posto in atto, è sempre stato percorso, anche dopo il 2010, con la presenza del solo macchinista in cabina, sia nei treni ad "agente solo" che in quelli, con capotreno a bordo, sulle direttici Napoli - Acerra e Napoli, Baiano". "A tal proposito è bene rammentare che di norma non è prevista la presenza del capotreno in cabina se non in casi di "anormalità" che non ricorrono nel caso in questione. Per questo - conclude - l'azienda invita il personale interessato a recedere da tale tipo di protesta che danneggia la clientela, il perdurare di tale atteggiamento determinerà l'adozione dei provvedimenti disciplinari previsti".