Non si ferma il sollevamento del suolo in atto ai Campi Flegrei: secondo l'ultimo bollettino di monitoraggio diffuso dall'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il terreno sta continuando ad alzarsi di circa 2 centimetri al mese nella stazione che ha rilevato i valori maggiori, quella del Rione Terra, dove il sollevamento è stato di circa 11,5 centimetri da gennaio 2024 e ben 130 centimetri da novembre 2005. "Il fenomeno è diventato molto evidente soprattutto in alcune zone", dice Mauro Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano: "Ad esempio alla darsena, che si trova vicino al Rione Terra, il fondale è ormai emerso fuori dall'acqua". Ma come sottolinea anche il bollettino dell'Ingv, i dati non suggeriscono un aumento dei rischi nel breve termine, poiché non ci sono state variazioni significative dei parametri monitorati rispetto ai mesi precedenti.
"La sismicità continua ad essere in linea con quella dei mesi scorsi, nonostante un lieve rallentamento nel numero di terremoti - evidenzia Di Vito - e il sollevamento del suolo prosegue allo stesso tasso, dunque ci aspettavamo l'arrivo di altre scosse". Nella giornata del 18 luglio, infatti, ai Campi Flegrei è iniziato un nuovo sciame sismico: la prima scossa, alle ore italiane 8,08, è stata anche la più forte, con magnitudo di 3.6, seguita poi da una di 1.7 alle 8,26 e di 1.2 alle 8,50, oltre ad altre di entità ancora più lieve. L'ultimo sciame risaliva alla giornata del 15 luglio, con la scossa più intensa arrivata a magnitudo 1.5. La rete permanente di monitoraggio dei Campi Flegrei è costituita da 35 stazioni sia terrestri che marine. Durante il mese di giugno 2024, hanno registrato 612 terremoti, con una magnitudo massima di 3.7. Di questi, quasi il 92% erano al di sotto della magnitudo di 1.0, e solo lo 0,65% del totale (4 eventi) hanno superato il valore di 3.0. Le scosse sono ubicate prevalentemente tra Pozzuoli (dove si è verificato anche il sisma del 18 luglio), Agnano, l'area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuoli. Oltre al sollevamento del suolo, anche le temperature superficiali e le emissioni di gas confermano un andamento stabile. Il sensore di temperatura installato a 5 metri dalla fumarola principale di Pisciarelli segna un valore medio di circa 95 gradi, e il flusso di anidride carbonica dal sottosuolo continua ad essere molto elevato. "L'emissione di CO2 nell'area della Solfatara - conclude il direttore dell'Osservatorio Vesuviano - arriva a 5mila tonnellate al giorno".