In Campania tornano i turisti. Pieni alberghi e ristoranti. Stando ai dati diffusi, in Campania si è registrato l’88% di occupazione in media delle strutture ricettive, considerando che 8000 di esse erano attive, tra le 1200 attività alberghiere e le 6800 extra alberghiere aperte, con una capienza media rispettivamente di 70 e 10 persone.
Facendo due conti arriviamo a stimare le presenze in 134mila presenze con un incasso di 35.4 milioni di euro tra turismo, ristorazione, commercio e servizi.
Commenta l'economista Lepre: "Non è male se pensiamo che stiamo discutendo solo di 2 ponti pre estivi, e la cosa lascia ben sperare per la stagione estiva alle porte, sempre pandemia e guerra permettendo”.
Lepre ha poi precisato: “Non solo una boccata d’ossigeno per la filiera turistica e le imprese che la compongono, ma anche e soprattutto una matura speranza di riuscire a venire fuori dal periodo buio. Il turismo nel bel Paese, come a Napoli regge l’urto dell’assenza dei russi, anche se quello più che un turismo di massa ha sempre rappresentato un turismo limitato alla ricchezza più che alla scoperta dei luoghi. Ciò che ovviamente manca, e a cui dobbiamo mettere mano prima dell’avvio effettivo della stagione calda, sono i servizi con il potenziamento della mobilità cittadina, la sicurezza, rendere fruibili al pubblico tutti quegli spazi legati all’arte e alla cultura napoletana, tornare a regalare Napoli al turismo globale, perché la città è patrimonio del mondo”.
Lepre ha poi concluso: “Il plusvalore di questo 2022 è sicuramente Procida capitale della Cultura, quindi attraverso le risorse del Pnrr, come anche quelle previste dal Patto per Napoli, diventa prioritario restituire una città funzionale, sostenibile e fruibile in tutti i sensi”