LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Campania, l'ultimo dei boss del patto di Scazano: si è arreso Giovanni D'Alessandro

Tra i capi del monopolio della droga, in carcere da ieri

di Redazione
Campania, l'ultimo dei boss del patto di Scazano: si è arreso Giovanni D'Alessandro

Pallido e dimagrito. Ha bussato alla porta del carcere di Larino per consegnarsi. E' finita, nel pomeriggio di ieri, la latitanza di Giovanni D'Alessandro. Cugino del boss Michele, morto in carcere, era l'ultimo dei capi della cosca di Scanzano ad essere ancora libero. Da oggi dovrà rispondere alle domande del pm della Dda Cimmarotta, che aveva firmato un'ordinanza di custodia cautelare il 3 giugno scorso. In fuga da tre mesi, sentendosi braccato dalle ricerche senza sosta dei carabinieri di Castellammare, si è presentato in provincia di Campobasso. Per gli inquirenti faceva parte della cupola della cosca di Scanzano. Con lui accusati di avere sottoscritto il patto della droga con il clan Afeltra-Di Martino, capi e colonnelli come Sergio Mosca, Antonio Rossetti e Nino Spagnuolo. L'inchiesta partita nel 2017 con l'omicidio ad Agerola di Antonio Fontana, ucciso fuori ad una pizzeria. In due anni le indagini hanno ridisegnato la mappa della cupola dedita al traffico di cocaina e alla vendita della marijuana prodotta sui Lattari e in altre regioni. Un monopolio, rafforzato dal "patto di Scanzano" a cui nessuno poteva sottrarsi che operava da Castellammare a Sorrento. Ma non c'è solo droga tra gli affari della cosca di Scanzano e gli inquirenti stanno illuminando i lati oscuri delle relazioni dei D'Alessandro sul versante degli appalti pubblici e delle estorsioni. Nella cupola con Sergio Mosca Giovanni D'Alessandro conoscerebbe molti segreti del clan. Con la sua cattura assicurato alla giustizia un latitante eccellente, mentre il cerchio si stringe su Antonio Di Martino l'ultimo dei capi in fuga.
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28-08-2020 08:53:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA