GIOVEDÌ 26 DICEMBRE 2024




La crisi

Campania, famiglie più povere per gli aumenti e si spende meno: 50 milioni di incassi persi

I dati di Confcommercio

di Redazione
Campania, famiglie più povere per gli aumenti e si spende meno: 50 milioni di incassi persi

In Campania famiglie più povere e si compra meno. Ristoranti e bar costretti a restare aperti a Ferragosto per recuperare i costi.

L’inflazione taglia la spesa delle famiglie e ciò si riflette immancabilmente sugli introiti delle imprese e delle attività commerciali, specie in questo periodo estivo, con una prospettiva ancora più negativa per l’ultimo trimestre (ottobre-novembre-dicembre) di quest’anno. I dati nazionali di Confesercenti stimano in 800 milioni il taglio nel trimestre estivo (luglio-agosto-settembre) rispetto all’estate 2021 per le famiglie di tutta Italia. Secondo l’analisi del centro studi di Confesercenti Napoli e Campania saranno circa 50 i milioni in meno, rispetto a 12 mesi fa, di indotto assicurato dai consumi delle famiglie della nostra regione.

Pesa fortemente, anche sui consumatori campani, l’aumento generale dei prezzi, specie quello dei costi fissi: spese per luce, gas e carburanti limitano la spesa per il commercio, bar e ristoranti. Il problema relativo all’inflazione limita, dunque, le famiglie anche per le ferie estive: sono non a caso in aumento, rispetto al 2021, gli esercizi commerciali che rimarranno aperti nella città di Napoli.
APERTURA E CHIUSURE A FERRAGOSTO. Circa il 49% (48,55%) degli esercizi commerciali di Napoli sarà sempre aperto, anche a Ferragosto, senza concedersi pause. Il 21,41% avrà una settimana di chiusura, a partire da domenica 14 agosto, il 16% appena tre giorni. Dieci giorni di chiusura, a partire da sabato 13 agosto, saranno ad appannaggio del 8.62%, le due settimane di ferie (a partire da sabato 6) saranno un lusso che potranno permettersi solo il 5.40% degli esercizi commerciali di Napoli.

 «E’ ovvio ed evidente che Napoli risponda a quelli che sono i parametri di una città turistica, metropolitana –sottolinea Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Napoli e Campania e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno – che in quanto tale deve accogliere con servizi e offerte i visitatori. La vocazione turistica di Napoli induce ad abbracciare, nel periodo estivo, decine di migliaia di turisti in arrivo, che consentono a tante attività, soprattutto del centro, di restare aperte. D’altro canto però, ci sono molti imprenditori che hanno scelto di restare aperti non potendo abbattere i costi fissi legati alle utenze, come nel caso di bar, ristoranti ed alimentari che non hanno la possibilità di spegnere frigoriferi o congelatori. In molte zone della città e molte aziende partenopee e campane sono in grande difficoltà, avendo molte spese e pochi introiti. Anche per questo su tutti i ristoranti e i bar hanno deciso di cancellare la chiusura estiva o al massimo optano per chiusure brevi. E’ un sintomo di una voglia di rilancio dopo le enormi contrazioni di incassi dovute alla pandemia, ma talvolta è pura necessità". 


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03-08-2022 16:09:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA