Si comincia a vedere l'uscita del tunnel, ma per sconfiggere il virus mancano le armi. I laboratori della Campania non hanno i tamponi o, quando ci sono, i materiali per analizzarli. "Contiamo di avere il picco e, quindi, l'inizio della curva discendente per fine aprile - inizio maggio. Il che significa avviarci ad una riduzione dei contagi fino alla somma zero". Lo ha detto in diretta Facebook il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
Il presidente della Regione chiama in causa anche altro: "Abbiamo registrato rilassamenti intollerabili". "Ho dovuto chiedere l'invio di altre 300 unità di forze armate per la Campania a sostegno delle forze di polizia - ha spiegato - Ci sono troppe realtà nell'area metropolitana della regione dove c'è una disinvoltura che fa paura". Il governatore bolla, invece, come "idiozia" l'ipotesi di fare i tamponi a tutti e ai cittadini chiede di "far funzionare il cervello e di non credere alle frottole che girano sui social".
Rivendica "uno dei tanti miracoli fatti, c'è chi fa gli ospedali in quindici giorni e poi ci siamo noi che li facciamo in dieci giorni senza fare ammuina". E, in diretta streaming, ribadisce che c'è ancora un problema di dotazioni.
"C'è tanta gente che sta a casa, non ha nulla da fare e crede di poter parlare di tutto - dice - Ipotizzare di fare i tamponi a tutti è una idiozia. Innanzitutto perché dopo 15 giorni andrebbero rifatti e poi perché è impensabile farli a 6 milioni di cittadini campani". Quanto ai tamponi De Luca spiega che "non ci sono, è uno dei ritardi che registriamo nelle forniture nazionali. Ho parlato anche con la Roche per far arrivare i reagenti per fare i tamponi, dobbiamo fare pressioni sulle case farmaceutiche. E' una guerra continua ma devo dire che ci stiamo mettendo a regime".
Intanto, sottolinea, "abbiamo raddoppiato i tamponi e procederemo con un lavoro mirato". Tra le criticità, spiega, restano le forniture: "Su 400 ventilatori polmonari chiesti, ne abbiamo 41, dei quali 36 consegnati dalla Protezione civile e altri 5 dalle donazioni. Per i caschi di ossigenazione ne sono stati chiesti 5mila e non ne abbiamo neanche uno". "Per i tamponi - aggiunge - stiamo a insistere ogni mattina per avere una dotazione adeguata, per le mascherine stiamo abbastanza tranquilli ma ce la siamo vista da soli ordinando un milione di mascherine chirurgiche ad un'azienda di Nola. Intanto arrivano oggi per una donazione dell'imprenditore Alfredo Romeo, che ringrazio, 192 apparecchiature per sub intensiva e credo 6 ventilatori polmonari".
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