Le scuole le vuole aperte. Da Roma il ministro Azzolina insiste. Gli alunni di elementari e medie devono tornare in classe. Ha scritto al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per esortarlo ad uniformarsi all'ultimo decreto in materia di scuola. E, quindi ribadendo quanto spiegato da Conte parla "di sfruttare la flessibilità organizzativa concessa dal governo per modulare le turnazioni pomeridiane e gli orari di ingresso degli istituti superiori, che non dovrebbero avvenire prima delle 9 del mattino". L'obiettivo è cercare di arginare il contagio da Covid, senza per questo chiudere le scuole. Una soluzione che, per le elementari, De Luca non esclude avendo però rinviato la decisione alla verifica sull'andamento dei contagi. Ma il ministro insiste soprattutto per gli alunni più piccoli: "Auspico che si riesca a consentire sollecitamente la ripresa dello svolgimento in presenza delle lezioni. Il ministero ha sempre offerto tutto il necessario per il prosieguo della gestione emergenziale e continuerà a farlo. È imprescindibile proseguire insieme nelle riunioni di coordinamento regionale e locale previste nel documento di pianificazione delle attività scolastiche, educative". Praticamente il ministro invita il governatore ad attenersi a quanto deciso dall'ultimo decreto, mentre De Luca nella sua ordinanza successiva ha ribadito lo stop alle lezioni in classe fino al 30 ottobre: "Questo consentirà di individuare le azioni più opportune da intraprendere, in linea con quanto affermato nel Dpcm. Nel provvedimento, d'altronde, sono state fornite indicazioni molto chiare per la gestione delle azioni da intraprendere con riferimento alle istituzioni scolastiche, prevedendo in primo luogo la prosecuzione in presenza e in ogni caso delle attività didattiche ed educative della scuola".
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