Ci voleva uno studio guidato da Matthew Montoya, professore associato di psicologia dell'Università di Dayton e pubblicato sulla rivista Psychological Bulletin per dire come il linguaggio dell'attrazione stia cambiando; ecco allora che il movimento classico per eccellenza, quello dello scostare i capelli, scuoterli, una cosa che le donne fanno con frequenza e che secondo le regole non scritte era il top, oggi non è più correlato a un interesse, al pari di alzare le sopracciglia, gesticolare, inclinare la testa, agghindarsi molto, mantenere una postura del corpo aperta, insomma tutta roba del passato.
Bisogna allora cogliere i segnali giusti, quelli nuovi che indicano un'attrazione della persona che abbiamo davanti nei nostri confronti, e pare che questi ai giorni d'oggi siano cercare il contatto visivo, sorridere, iniziare la conversazione, ridere e mantenere la vicinanza fisica sono tutti segni non verbali che indicano a un interesse, così come nelle culture occidentali mimare i comportamenti e annuire con la testa.
Il team di ricercatori sviluppato una lista di comportamenti, la più completa mai condotta finora, che hanno esaminato la relazione tra quanto a qualcuno piacesse un'altra persona e come si fosse comportato nei suoi confronti. i ricercatori hanno anche esaminato le descrizioni di centinaia di culture per determinare quali fossero quelli menzionati come indicatori di gradimento.
Montoya ha detto che i risultati vanno anche oltre il mondo degli appuntamenti romantici: si tratta di comportamenti che mettiamo in atto in generale quando vogliamo piacere a una persona, per costruire veramente un rapporto in grado di sviluppare fiducia.