Torna il campionato di calcio di Serie A e puntuale come un'orologio svizzero tornano i disservizi su Dazn la  piattaforma tv che gestisce, a caro prezzo, la messa in onda delle partite.
Questa volta oltre che dai tifosi, le polemiche arrivano anche dai politici impegnati nella campagna elettorale.

L'antipasto delle critichità Dazn lo aveva già offerto con gli anticipi di sabato, poi ieri ci sono stati alcuni momenti di blak out durante Lazio-Bologna, nel pomeriggio, fino as arrivare alle due partite della sera: Salernitana-Roma e Spezia-Empoli, la cui visione a singhiozzi ha scatenato l'ira dei tifosi sul web inferociti anche per l'aumento del prezzo di abbonamento
Poco importa del comunicato della piattaforma per scusarsi della situazione e l'indicazione di una via alternativa
al collegamento via tv: le stories di Instagram, con link dedicati.
 In questa storia si è inserita ovviamente la politica, che non si è fatta sfuggire l'occasione per cavalcare in modo bipartizan il problrema.
Il primo a reagire e' stato Mauro Berruto, responsabile sport del Pd, annunciando una segnlazione all'Agcom. Poi e' arrivato anche il tweet di Carlo Calenda: "Alla fine è stata semplicemente una fesseria togliere i diritti a Sky. Peraltro colpendo una grande azienda che aveva investito in Italia e fa anche cinema, serie e cultura".
A seguire Matteo Salvini: "Da abbonato a #Dazn #credo che il servizio che stanno offrendo faccia schifo", il tweet che fa perno sul suo slogan elettorale 'Credo'.