Un'attesa lunga 33 anni anni quella dei tifosi del Napoli, tanti sono quelli che separano il Napoli di Osimhen da quello del secondo scudetto di Maradona.

Un'attesa, che in città ma in tutti i club Napoli sparsi per il mondo, diventa man mano che si avvicina l'ora segnata dal destino, un misto fra ansia, gioia, riti scaramantici e disincantato ottimismo, giacchè questo Napoli su cui nessuno scommetteva un euro a inizio di stagione, è stato in grando, partita dopo partita, di conquistare tutti anchi quelli più scettisci, grazie al suo gioco sfacciato, spumeggiante, sbarazzino.

Un'attesa che potrebbe finire oggi con 6 giornate di anticipo, e sarebbe un nuovo record di questa squadra di "gladiatori" che lottando su tutti i campi e su ogni pallone, di record ne hanno frantumati tanti in questa stagione.

Perchè ciò accada bisogna prima attendere il risultato di Inter-Lazio con tutta Napoli all'ora dell'aperitivo davanti alla Tv a gufare contro i laziali del "comandante" Sarri, e poi se succede, a partire dalle 15 si tiferà per la storia, in una gara che ironia della sorte mette difronte agli azzurri una squadra campana: la Salernitana.

Novanta minuti di "passioni" con la speranza di vivere e rivivere il sogno che ci regalò una vita fa Lui, il grande immenso unico re di Napoli, Diego Maradona, vero simbolo del riscatto napoletano, un sogno che potrebbe diventare realtà proprio nello stadio che oggi porta il suo nome.

Allora, in attesa che il se succede "succede", parafrando Massimo Decimo Meridio nel Gladiatore, al fischio finale, At my signal, unleash hell.