Ribadisce qualche concetto, ne smentisce altri, ma soprattutto prova a togliersi di dosso l'etichetta di antimeridionale. Bussetti parla dopo il video in cui ha invitato i professori del Sud a lavorare di più, provocando anche una frattura tra le due anime del governo. Il ministro non chiede scusa come vorrebbe di Maio, ma entra anche nel suo privato per difendersi. "Non sono antimeridionale. Ma sulla scuola è sbagliato chiedere soltanto risorse". Lo precisa, in una intervista al Corriere della Sera, il ministro dell' Istruzione, Marco Bussetti, dopo le polemiche attorno alle sue frasi sui docenti del Sud.
"Non ce l'ho coi meridionali - spiega Bussetti -. È come la polemica sulla parità di genere: non la capisco, io non vedo uomini o donne, ma persone". "In casa - fa sapere - ho i quadri di Sante Visco, di Vico Equense. Ho un capogabinetto calabrese, un capo segreteria e un capo dell'ufficio legislativo napoletani. Ora sto mangiando a Gallarate in una pizzeria gestita da napoletani. Qualche anno fa mi hanno insignito del premio di calabresità italiana". "Non l'ho detto e non lo penso", sottolinea sulle frasi in cui chiedeva maggiore impegno a professori e studenti del Meridione, "io a Caivano e Afragola ho visto una scuola da Champions League. E questo risultato è stato raggiunto dalla comunità non grazie alle risorse economiche ma grazie all'impegno e al sacrificio della preside e di tutta la sua squadra". "Voglio evitare - spiega -che si parli sempre e solo di risorse. Ritengo che il problema della scuola, e in generale degli investimenti pubblici, sia più che un problema di risorse un tema di qualità della spesa.
Sapete che ci sono miliardi di euro di fondi europei che non vengono spesi? Oltre a quanto si spende vediamo come si spende. Ovunque. Al Nord come al Sud. E se vengono messi a sistema i frutti si vedono". E parlando con Il Mattino dice "Sono stato frainteso".
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