LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Lo scontro

Braccio di ferro nei Cinquestelle, sfida Di Maio-Vitiello: "I massoni non saranno eletti"

L'avvocato stabiese rilancia: "Degno di entrare in Parlamento, chiedo il sostegno degli elettori"

di Redazione
Braccio di ferro nei Cinquestelle, sfida Di Maio-Vitiello:

I vertici dei Cinquestelle provano a metterci una pietra sopra. “Castellammare non è tra i collegi favoriti e il massone Vitiello non entrerà in Parlamento” è la valutazione che affidano alla stampa da Roma. Se i fedelissimi di Di Maio vorrebbero chiudere così la vicenda, minacciando anche una richiesta di risarcimento danni, non è detto che ci riescano. Lui non ci pensa proprio a mollare e alla possibilità di entrare a Montecitorio dalla porta principale non ci rinuncia: "Sono degno di essere eletto". “Sulla vicenda dei tre candidati massoni, Lello Vitiello, Piero Landi e Bruno Azzerboni i vertici del M5S si mostrano "tranquilli". "I tre, nei loro collegi di appartenenza è molto improbabile che siano eletti", è infatti il ragionamento che si fa nel Movimento. I tre candidati, infatti, corrono tutti per l'uninominale in collegi che stando alle rilevazioni, risultano piuttosto proibitivi per il M5S nella gara del "first past the post": Landi corre per la Camera a Lucca, nel collegio Toscana-9; Vitiello è in gara per la Camera a Castellamare di Stabia, nel collegio Campania 12; Azzerboni corre a Reggio Calabria per il Senato, nel collegio Calabria-4”. Ma l’avvocato stabiese non arretra di millimetro. "Quando ho scelto di candidarmi alla Camera dei Deputati per prima cosa ho letto il programma che mi veniva sottoposto. L'ho condiviso, fatto mio e ho aderito a quel progetto politico sulla base di quelle idee. A distanza di giorni, nonostante tutto, nulla è cambiato da parte mia rispetto a quel proposito. E' su quel programma, che resta il più credibile nel panorama politico nazionale, e sulla sua realizzazione dal primo all'ultimo punto che chiedo il sostegno agli elettori del mio collegio". Spiega Vitiello finito alla ribalta dopo le notizie sulla sua iscrizione a una loggia massonica che lui sostiene di aver lasciato da tempo e che hanno provocato la dura reazione di Luigi Di Maio. "Sono certo che la mia storia personale e professionale certifica la mia candidabilità: sono un professionista che è cresciuto seguendo impegnativi percorsi di studio e di formazione, improntati al rispetto della legge e alla tutela delle persone". E continua: "Ho messo al centro della mia vita l'azione responsabile e l'impegno per migliorarmi e migliorare la realtà in cui sono cresciuto. Il mio profilo umano e politico che era piaciuto a chi aveva deciso di candidarmi non è cambiato. Devo ai miei figli e alla mia famiglia il rispetto della scelta di un impegno politico che ho assunto per dimostrare che un futuro migliore è ancora possibile. Per me 'partecipa, scegli, cambia' resta non solo uno slogan, ma anche la speranza che la buona politica esiste e può tradursi in idee e programmi concreti da condividere, da difendere e da sostenere". Il braccio di ferro continua e l’ultima parola toccherà agli elettori da Castellammare a Sorrento. 


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16-02-2018 20:02:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA