GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




IL DIARIO

Boscoreale ai tempi del Coronavirus. Ufficio Postale disorganizzato

Il cuore degli ex dipendenti dell'Eav. Pulizia al Piano Napoli

di Alina Cescofra
Boscoreale ai tempi del Coronavirus. Ufficio Postale disorganizzato

Nessun nuovo caso positivo, calano anche i sospetti. Boscoreale si appresta ad uscire dall’incubo Covid-19 con i numeri che seguono il trend italiano e quello della Campania. Ieri, per la prima volta, nella Regione la percentuale di positività dei tamponi è stata dell’1,46%. Un record assoluto che induce all’ottimismo, proprio nel giorno in cui si inizia a pensare alle aperture, con la proposta del plexiglass sulla spiaggia bocciati.

Pensare che alla fine della quarantena tutto tornerà come prima è un errore. Così come è un errore pensarlo nel resto del mondo. A Boscoreale il cambiamento è già visibile, fa parte delle abitudini delle persone. Le file all’esterno dei negozi si concentrano soprattutto nel fine settimana e a metà mattinata. Ma si tratta di file ordinate, il rispetto del proprio turno non è imposto, ma arriva in modo spontaneo. Si attende chi esce da un negozio prima di entrare, questo per evitare assembramenti all’interno, anche quando all’esterno non c’è un cartello o non c’è qualche dipendente che regola il flusso delle persone. 

All’esterno dell’Ufficio Postale, invece, anche di sabato file lunghe e disordinate. Se alcuni esercizi commerciali si sono organizzati con la distribuzione dei numeri, le Poste no. Un foglio con una matita e una pietra che lo ferma sul paletto hanno sostituito il sistema che regola l’accesso alle casse, che a Boscoreale tengono spento. Tanto per complicare la vita alle persone, perché potrebbe essere spostato di qualche metro, reso mobile, e invece resta spento. Persone disabili e anziane in piede, su un marciapiede stretto. O si fanno gli assembramenti o si rischia di finire sotto una delle auto che passano, non c’è alternativa. I più fortunati trovano posto sugli scalini dei negozi di fronte, m si tratta davvero di fortunati. Ciò per dire che l’ufficio postale di Boscoreale non è andato incontro all'utenza e la distanza dalla cassa viene tenuta con la fila di sedie. Stamattina, nel giro di un’ora, per ben tre volte sono transitati i carabinieri e per una i vigili urbani. I controlli ci sono. E sono rigidi. Non c’è stato però bisogno di chiamare l’Esercito come nella confinante Scafati dove in un solo giorno sono state effettuate 23mila euro di multe.

Le file alla posta o all'unico sportello Bancomat dell’Istituto San Paolo sono le conseguenze di un’emergenza economica sempre più impellente. C’è chi per prelevare a Boscoreale, senza spostarsi in un’altra città per le restrizioni in atto, paga ogni volta una commissione. Sono questi i giorni in cui vengono ricaricate anche le carte dei redditi di cittadinanza, di erogazione dei bonus di 600 euro messi a disposizione dal Governo per coloro che sono riusciti ad accedere prima che terminassero le coperture economiche. Sono giorni in cui le tasche dei cittadini iniziano a svuotarsi. Il lavoro si è fermato, ma le spese no. Le bollette e gli affitti hanno scadenze che si devono rispettare. Stamattina in un supermercato una signora con i buoni alimentari ha detto che presto avrà l’abbassamento dell’erogazione dell’energia elettrica per il mancato pagamento. L’Enel non fa sconti, le bollette sono sempre le stesse. 

Boscoreale in questa emergenza si è contraddistinta per la solidarietà dei cittadini. I carrelli della spesa solidale sono stati riempiti e svuotati più volte, le opere caritatevoli delle parrocchie hanno aiutato centinaia di famiglie. Ci sono cittadini che il bene lo fanno, senza farsi pubblicità. E’ il caso di 5 ex dipendenti dell’Eav, ex Circumvesuviana, che sensibili alle condizioni difficili in cui versano tante famiglie hanno donato alla Parrocchia Immacolata Concezione i loro pacchi pasquali. Gesti che sono frutto di quell’opera di carità.

Il cuore lo stanno mettendo nella loro opera di pulizia anche gli abitanti delle palazzine del Piano Napoli, di via Settetermini. Si sono organizzati in turni, di mattina e di pomeriggio, durante i quali lavorano uomini e donne per riportare ordine e pulizia. E’ un quartiere difficile, di confine, ma il cuore grande delle persone vince sull’emergenza. C’è chi in uno degli stabili cucina anche per gli altri. Pasta da regalare ai vicini, in silenzio, per non far sentire il peso di una povertà che è stampata sul volto di tanti. Uomini e donne silenziosi, che camminano a testa bassa, che ringraziano per i buoni alimentari, che sperano di tornare a lavorare. La loro dignità è l’altro volto di questo Coronavirus. Dignità e silenzio, ma le porte restano chiuse. Qualcuno che a breve farà politica dovrà ricordarsi quei volti che si guardavano le scarpe, con la tristezza negli occhi. Boscoreale solidale è quella  dei cittadini, dei loro piccoli gesti. Non quella del vota un amico, perché quegli amici non si sono visti.  

 


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18-04-2020 19:12:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA