GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




IL DIARIO

Boscoreale ai tempi del Coronavirus. L'appello di barbieri e parrucchieri

Il mistero della scuola Cangemi

di Alina Cescofra
Boscoreale ai tempi del Coronavirus. L'appello di barbieri e parrucchieri

Restano 8 i casi accertati di Coronavirus a Boscoreale e 6 i sospetti. Oggi si concludono le festività pasquali. Festività che sono state diverse dagli altri anni. Per ironia della sorte le condizioni meteorologiche avrebbero favorito pic nic e gite fuori porta. Boscoreale ha affrontato questi due giorni di chiusura totale senza eccessi, grazie anche ai controlli delle forze dell’ordine, in particolar modo dei carabinieri. 

La giornata in Campania non è stata delle più positive. Ci sono 80 persone in più ricoverate con sintomi rispetto a ieri (il totale è di 606) e solo 2 estubati nelle ultime 24 ore. Fortunatamente sono 55 i guariti e 4 i deceduti.

Le conseguenze della quarantena e delle restrizioni, però, iniziano a farsi sentire in tutti i settori economici. Da martedì 14 aprile, e solo per due giorni a settimana, i negozi di abbigliamento per bambini potranno riaprire. A differenza di quella che è la decisione del premier, Giuseppe Conte, di riaprire anche librerie e cartolibrerie, tutto ciò in Campania non accadrà per il pugno di ferro di De Luca. Nei giorni scorsi i pizzaioli della Campania avevano tentato, con appelli e raccolta di consensi via social, di poter riprendere a lavorare almeno con le consegne a domicilio. In questo modo avrebbero potuto affrontare le spese e pagare i dipendenti. Purtroppo la richiesta non è stata accolta. A far sentire la propria voce sono i parrucchieri, i barbieri e le estetiste, tra i più penalizzati in questa emergenza. Non c'è ancora una data precisa sulla loro possibile apertura, ma sui social c’è chi accusa i colleghi di lavorare a domicilio. 

Salvatore Casciello, titolare a Boscoreale della Bottega di Sasà alla rotonda dei Passanti, unisce la sua voce a quella di altri della sua categoria: "Non siamo noi i portatori di questo virus. Che senso ha tenere i saloni chiusi, se poi ci sono file ovunque? Non vogliamo morire di Covid-19, ma nemmeno di fame. Sono 6 settimane che siamo chiusi ed oltre al danno economico c'è anche quello psicologico. Stiamo accumulando debiti che non riusciremo a saldare nemmeno tra un anno, dopo anni di sacrifici per consentire ai nostri figli di avere una vita dignitosa". A nome della categoria, Salvatore chiede di far ripartire il lavoro, con le dovute restrizioni. "Senza incassi e senza aiuti stiamo andando allo sbando. Purtroppo non si vive di aria".

Un’opinione più che condivisibile. In Spagna già si stanno riaprendo le attività non essenziali, dopo appena due settimane di lockdown. L’Italia spera nel 3 maggio.

Mistero in giornata per un furto denunciato su Facebook alla scuola Cangemi. Tra l’altro, la dirigente Carmen Guarracino è stata irreperibile (abbiamo provato più volte a contattarla) e non si è preoccupata né di smentire né di confermare la notizia, come se la vicenda non le toccasse. Anche il sindaco avrebbe provato a rintracciarla, ma fino alle 16 e 20 non c’è stata alcuna risposta. Neanche il vicario Luigi Fiore ha risposto alle nostre telefonate. Un mistero assoluto che evidenzia le grandi lacune comunicative della scuola Cangemi, che solo dopo un mese è partita con il programma di didattica a distanza sospendendolo dopo pochi giorni per le vacanze pasquali.

Nel giorno del Lunedì in Albis strade deserte e in alcuni quartieri musica dai balconi e karaoke.  

 


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13-04-2020 19:10:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA